Cronaca

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Lo spacciatore gli doveva procurare ragazzi con al massimo 14-15 anni, perché "sedicenni sono già troppo vecchi". Ma non solo l'età era importante, i ragazzi dovevano avere anche problemi di famiglia, di disagio. Queste le richieste che don Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente arrestato venerdì, faceva al suo pusher, un immigrato residente a Genova.  L'uomo gli procurava infatti i ragazzini con i quali se possibile trattenersi in incontri intimi. Tutto ciò è emerso dalle intercettazioni telefoniche riportate nelle 40 pagine di ordinanza emessa dal gip di Milano, telefonate e messaggi sul cellulare, contestate oggi durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Marassi. Le zone nelle quali il pusher cercava i ragazzini era principalmente due: la Fiumara, cioé il grande centro commerciale di Sampierdarena, e il Centro storico. Una volta contattato un ragazzino disponibile, il pusher forniva il numero di cellulare al prete. Don Riccardo, per incontrarli, prometteva loro cocaina, o  50 euro. I messaggi e le telefonate erano insistenti, quasi assillanti: varie decine al giorno.