Cronaca

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Soldi in cambio di provvedimenti favorevoli. Questa la ragione per la quale la Procura di Torino ha chiesto al gip di disporre l'arresto di Gianfranco Boccalatte. "Gravi indizi di colpevolezza" dunque , per il presidente del Tribunale di Imperia. Sono tre, in particolare, gli episodi cui fa riferimento la Procura. Il più grave riguarda l'episodio di corruzione che, oltre al giudice Boccalatte, ha coinvolto anche il suo autista, Giuseppe Fasolo. Dalle indagini è emerso infatti che Leonardo Michele Andreacchio, pregiudicato calabrese residente nel ponente ligure, ha promesso denaro "quale corrispettivo dell'impegno del magistrato - spiega la Procura - per prendere un provvedimento in favore dell'uomo, riguardo alla proposta della questura di Imperia di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale nei confronti dello stesso Andreacchio". Per questo motivo Andreacchio risponde dello stesso reato in qualità di corruttore.