Politica

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L'ha fatto per davvero.

E' savonese, ha 31 anni e non è un uomo sotto la luce dei riflettori. Per questo il suo gesto passerà inosservato. Ma la promessa mantenuta questa mattina è un gesto che fa onore alla politica, quella vera.

“Lascerò l'incarico da assessore provinciale in tutti i casi” aveva detto il giovane leghista alla vigilia delle elezioni comunali di Alassio dove è stato sconfitto dall'ex commilitone padano Roberto Avogadro, oggi sostenitore di una lista civica e già salito all’onor del mondo per aver rimosso dalla città del Muretto la statua di Totò, spedendola in Piemonte.

La causa di quella bruciante scoppola, oltre a piccoli errori di gioventù, erano state soprattutto le sabbie mobili verso cui l’aveva spinto qualche pidiellino, alleato ma non troppo fidato. Sei mesi dopo, pochi si sarebbero ricordati che si era impegnato a lasciare comunque il Palazzo. Ma il giovane Villani no. Ha voluto essere di parola. A differenza di molti colleghi che la poltrona non la mollano neppure sotto le bombe.

Conferenza stampa per annunciare l’addio alla giunta Vaccarezza: “Resterò soltanto consigliere comunale d'opposizione ad Alassio”. Onore a lui e ad un modo di fare politica che non appartiene a questi tempi.

Naturalmente a patto di non trovarlo tra qualche mese accasato presso qualche società partecipata pubblica, in quota Carroccio.