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Tanti i messaggi di cordoglio e di ricordo da parte di istituzioni e non solo nel ricordare il pontefice Benedetto XVI
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di Silvia Isola

GENOVA - La notizia della scomparsa di Joseph Aloisius Ratzinger, papa Benedetto XVI dal 24 aprile 2005 fino al 28 febbraio 2013, ha commosso profondamente la Liguria che lo ha ricordato nella sua visita a Genova e a Savona nel 2008, quando ad accoglierlo ci fu un bagno di folla tra Piazza Matteotti al discorso dedicato ai giovani e in Piazza della Vittoria, dove 50 mila fedeli accorsero alla sua santa messa. 

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Tra i primi ad esprimere il proprio cordoglio per il papa 'della rinuncia', oltre che il più longevo della storia per la sua scomparsa a 95 anni, è stato il governatore Giovanni Toti che sul suo profilo Facebook ha scritto: "Addio a Papa emerito Benedetto XVI, colui che ha ridato fondamento alla ragione nel percorso di fede. La Liguria ricorda il suo viaggio nel maggio del 2008 tra Savona e Genova e per il mondo intero resterà un esempio di saggezza e devozione alla Chiesa. Un grande teologo, un papa che non dimenticheremo". Gli fa eco anche Ilaria Cavo, vicepresidente alla Camera della commissione attività produttive, che commenta "Guida spirituale per la Chiesa, i suoi fedeli e figura di grandi insegnamenti per l’intera comunità. Il suo ricordo continuerà a vivere in tutti noi".

Addio a papa Ratzinger, il pontefice della rinuncia: nel 2008 il suo viaggio a Savona e Genova - IL RICORDO

Anche il sindaco Marco Bucci ha voluto ricordare il pontefice, "un uomo mite e di grande spessore culturale. Ha guidato la Chiesa in percorsi difficili e con la sua rinuncia al Pontificato ha dimostrato all’umanità che nessuno è indispensabile nel proprio ruolo. Genova saluta il Papa emerito ricordando i giorni della primavera del 2008 quando fece visita alla città incontrando i giovani in piazza Matteotti, celebrando Messa in piazza della Vittoria e facendo visita all’Ospedale Gaslini e al Santuario della Madonna della Guardia”. Gli fa eco il vicesindaco Pietro Piciocchi, fervente fedele, che scrive: "Un gigante della cultura e della spiritualità, che non ha mai fatto pesare la sua straordinaria statura intellettuale e morale, di gran lunga superiore ai quei detrattori saccenti e fanatici che lo hanno ingiustamente denigrato, come sempre succede agli uomini veri. Un uomo con il coraggio di andare controcorrente e di indicare all'umanità la splendida via della verità in un'epoca, come lui diceva, segnata dalla "dittatura del relativismo" che eleva l'io e le sue voglie a metro assoluto di ogni azione. E poi discorsi e riflessioni davvero monumentali, densissimi di contenuti spirituali e morali, sempre attuali. Un uomo che ha scelto il nascondimento e la sobrietà nell'epoca dell'apparenza e del consumo e che anche in questo ci ha dato un insegnamento veramente straordinario". E sempre attraverso i social, ha voluto condividere un ricordo personalissimo: "Custodisco gelosamente un biglietto autografo che mi fece inviare in risposta ad una mia lettera e lo ricordo a Genova nel 2008 quando benedisse mia moglie incinta del nostro quarto figlio e scambiò con noi alcune battute molto affettuose. Lo considero un grande esempio da seguire nella mia vita".

 

 

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