GENOVA - È rientrata poco dopo le 7 del mattino l'allerta rossa per tsunami emessa dopo il terremoto in Turchia, una scossa di magnitudo 7.9 registrata alle 4:17, (le 2:17 in Italia) nel sud del paese, non lontano dal confine con la Siria.
Un bilancio tragico che continua a salire: oltre 2.300 morti e centinaia di feriti. In Liguria un risveglio di paura, "corretto alzare la guardia ma ora l'emergenza si può dire rientrata", ha detto ai microfoni di Primocanale il sismologo e primo ricercatore dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Stefano Solarino. La preoccupazione è ora per il paese tra l'Europa Orientale e l'Asia Occidentale, ma cosa è successo?
"Li esiste una faglia che è quella anatolica, con due blocchi di roccia che si muovono in maniera orizzontale e scorrono una contro l'altra". Il terremoto è quindi un fenomeno che può accadere, "chiaramente si è mossa una porzione importante di faglia, parliamo di oltre 200 km".
A quel punto, tutto quello che è sui due blocchi di terra viene scosso. Ma c'è un particolare: "La novità è che questa porzione di faglia arrivava fino al mare e quindi ha creato un'onda che si è propagata nel Mediterraneo. Siamo sicuri che sia arrivata in Sicilia, e per questo è stato giusto avere uno scrupolo anche per la Liguria, e pensare che questa onda potesse raggiungere anche le nostre coste. Naturalmente quando non ci sono state più i rilevamenti l'allerta è rientrata".
Questa mattina era stata fermata, a scopo cautelativo, dalle 6.30 circa, la circolazione ferroviaria in Italia iniziando dalle regioni meridionali di Sicilia, Calabria e Puglia. Si ipotizzava anche una possibile successiva estensione all'alta Italia a seguito dell'allerta diramata dal Dipartimento della Protezione Civile, ora rientrata.
"Per la Liguria nessun pericolo - conclude -, sono due strutture diverse e quindi non c'è il rischio di scosse conseguenti a questo evento".
IL COMMENTO
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