Il vino emiliano e presto miele, piadine, farine, patè, frutta, composte, caramelle tutti prodotti alluvionati della Romagna che domenica 4 giugno dalle 10.30 saranno in vendita sul piazzale della Chiesa di San Siro di Genova Nervi (viale Franchini). Ancora una volta in questo ponte di solidarietà tra Genova e le zone in difficoltà d'Italia è don Valentino Porcile che lo ha annunciato con un post su Facebook.
Già due viaggi nelle scorse settimane di don Vale come lo chiamano tutti tra Lugo, Conselice, Sant'Agata, Ravenna tra i comuni piuù colpiti dall'alluvione. Un primo viaggio da solo due settimane fa e un altro la settimana scorsa con sette volontari, pronto a tornare nei prossimi giorni per portare i primi soldi raccolti e recuperare un po' di prodotti tipici da vendere a Genova.
Don Valentino negli anni è sempre stato vicino alle popolazioni colpite da terremoti o alluvioni in giro per l'Italia e quello che ha capito è che oltre a spalare fango, spostare pietre, parlare e confortare un aiuto fondamentale è quello di vendere i prodotti tipici del territorio, un modo concreto per ripartire.
Sono una trentina i volontari della parrocchia che si stanno occupando di organizzare questa vendita di prodotti di aziende che hanno subìto pesantissimi danni dall’alluvione in Romagna.
"Abbiamo conosciuto direttamente queste aziende tramite Coldiretti - spiega don Valentino - uno dei modi fondamentali per aiutare questi lavoratori è acquistare da loro i prodotti che hanno e che vorrebbero riuscire ancora a produrre in futuro. Noi siamo in contatto diretto con loro, scendendo in Romagna li abbiamo conosciuti, ci siamo parlati, abbiamo raccolto le loro testimonianze, e anche quei loro pensieri che non possono essere resi pubblici ma che ognuno di noi può, almeno in parte, immaginare".
Primo appuntamento domenica poi la vendita proseguirà nelle settimane seguenti in orari che saranno indicati.
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità