Hanno risposto quasi in cinquanta all'appello della dirigente dell'istituto comprensivo Bogliasco-Pieve-Sori che sul registro elettronico, il 14 gennaio, aveva pubblicato il testo di un annuncio particolare. Era un appello ai genitori a candidarsi per fare supplenze nelle scuole del comprensivo - infanzia, primaria, secondaria di primo grado - in tempi difficili in cui il personale scolastico è ridotto da assenze per covid, quarantene da contatto, sorveglianza a familiari contagiati.
Con lo spauracchio, aveva detto la dirigente Enrica Montobbio a Primocanale che per prima ha raccontato la storia domenica scorsa, di "dover chiudere le classi e tenere a casa i ragazzi, oppure ridurre il loro orario". E visto che gli strumenti ufficiali non bastavano più (esaurite le graduatorie delle supplenze e anche quelle della MAD, la messa a disposizione) si è rivolta direttamente ai genitori. "Che ringrazio, lo scriva che è importante, sono stati tantissimi e gentili ad aiutare, davvero", ci racconta la dirigente. Dunque l'appello: chiunque tra i genitori abbia i requisiti (segue il lungo elenco suddiviso per ordine scolastico e per priorità) poteva e tuttora può mandare la sua candidatura e il suo curriculum all'email ufficiale dell'istituto o telefonare.
"Non sono ancora riuscita a rispondere a tutti", dice la dirigente, facendo intendere di essere stata travolta dal successo dell'iniziativa. Che ha avuto una enorme eco mediatica, comparendo nelle pagine cartacee e online di tutti i grandi quotidiani nazionali, con servizi dedicati e con un via vai di telecamere e cronisti sul piazzale della scuola mai visto in questo borgo marinaro.
Attenzione però: per poter accedere ai posti vacanti occorre non lavorare, non avere consulenze a partita IVA. Ecco perché anche la proposta del sindaco Luca Pastorino, che ha subito telefonato alla preside per proporsi con la sua laurea in economia, deve per forza cadere nel vuoto. Finirà invece con tutta probabilità nell'elenco dei "SI" la proposta di Laura R., mamma di un ragazzino di terza media, una laurea in giurisprudenza e ora nessun lavoro in corso dopo tanti anni in una grande e nota azienda ligure, ma una grande passione per il volontariato. "Faccio da anni la volontaria al Gaslini ma in questo momento di covid è più dura, per questo ho pensato che mi avrebbe fatto piacere dare una mano a scuola". Voglia di buttarsi nell'insegnamento? "Assolutamente no: ma mio figlio ha frequentato qui asilo, elementari e medie e ho voluto supportare questa iniziativa per solidarietà", sorride Laura. Le fa eco Elisa, anche suo figlio frequenta la secondaria di primo grado: "Io ho già una professione come arte terapeuta dopo il diploma all'Accademia di belle arti, ho risposto con entusiasmo, magari posso portare a scuola un approccio diverso. E no, non sto pensando a una carriera a scuola".
Per ora né Laura né Elisa - così come gli altri della lista - sono stati contattati dalla dirigente con una proposta di inserimento immediato. Perché dopo la chiamata di venerdì, già domenica qualcuno della lista "MAD", messa a disposizione, aveva invece accettato l'incarico. A Bogliasco - dove a oggi solo alle elementari ci sono tre classi in quarantena - mancavano due docenti già da questo lunedì 17 e giusto in calcio d'angolo sono stati trovati. Incarichi brevi, certo. Tra loro c'è Lorenzo, che a Bogliasco si fermerà solo 4 giorni per una supplenza di storia alle medie. Tommaso, che frequenta la terza media, ieri è tornato a casa entusiasta dal nuovo prof. Peccato che domani andrà già via: "La scuola è bella e molto avanzata", dichiara il supplente, 34 anni, una laurea in lettere. Sperando in una nuova chiamata in questa scuola, quella di via Mazzini a Bogliasco, affacciata sul mare del Golfo Paradiso.
"I molti che si sono proposti, se corrisponderanno ai requisiti, finiranno in un elenco da cui potremo pescare in futuro nei momenti di crisi, saranno il nostro tesoretto", dichiara la dirigente Montobbio, con un passato da maestra nell'entroterra di Recco e che in questi anni molto ha sofferto per garantire ai suoi studenti il giusto numero di classi sparse sul territorio, un istituto che serve tre comuni differenti.
Proprio conscia dell'importanza di far rete, già da anni la dirigente ha accolto nelle sue liste - quella parte di chiamate che sono discrezionali per il singolo istituto - una serie di mamme del territorio. "Ci sono tante mamme che hanno iniziato a insegnare proprio qui e hanno fatto splendide esperienze, tra i nostri genitori abbiamo tanti insegnanti che hanno prestato servizio e che lo stanno facendo tuttora. E' un bel modo per iniziare, farlo sotto casa".
IL COMMENTO
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