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Un canale navigabile collegato al mare e una darsena scavata nell’area dell’ex centrale Enel, in grado anche da fare da scolmatore delle acque, mettendo così in sicurezza idraulica tutta la zona industriale e retroportuale della città. È la proposta formulata da Confartigianato della Spezia in merito a Vallegrande, ampia zona nel levante cittadino in cui sono in corso le operazioni per lo smantellamento della centrale termoelettrica "Eugenio Montale" di Enel, in funzione fino al 2021.
Le caratteristiche della proposta
L'ipotesi progettuale, firmata dagli architetti Cristiano Ruggia e Andrea Schiffini, estenderebbe la zona dedicata alla nautica a partire dalla darsena di Pagliari. La darsena rettangolare sarebbe ampia 328x160 metri, lo spazio per i capannoni coperti di 100mila metri quadri e 2,5 i chilometri di nuova viabilità. Un'area di 100 ettari vedrebbe, secondo i progettisti, ridotto il rischio di esondazioni. Dal punto di vista urbanistico servirebbe una "ricalibratura" della variante al piano urbanistico decisa dal Comune della Spezia nel giugno 2022. L'area appartiene attualmente in gran parte a Enel Produzione, che ha da tempo lanciato una manifestazione di interesse dividendola in due lotti. Fuori dall'idea progettuale rimarrebbe il lotto 1 del vecchio carbonile, su cui ha messo gli occhi Leonardo.
I commenti dei progettisti
"Ci sarebbe la possibilità di creare capannoni per la grande nautica, mentre sul canale navigabile lungo un chilometro potrebbe insediarsi la filiera collegata - spiega l'architetto Schiffini -. Questo intervento prevede anche l'incremento e la ricucitura della viabilità, creando un anello attorno al canale che alleggerirebbe il traffico nella zona del porto commerciale".
"E' un progetto molto flessibile in cui tanti attori interessati possono trovare una risposta - sottolinea l'architetto Ruggia -. Ci sembra il modo più efficiente per favorire la presenza della blue economy che già conta una grandissima concentrazione di aziende in quella parte di città. Serve alla nautica, ma può servire anche al porto".
"Parliamo di prospettive di crescita di cui forse non abbiamo nemmeno idea - dice il direttore di Confartigianato La Spezia, Giuseppe Menchelli -. Liberando un milione di metri quadri di vincoli geologici si darebbe una risposta a chi li abita e lavora”.
IL COMMENTO
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