GENOVA -"Negli ultimi due anni abbiamo provato sette o otto apprendisti, ma alla fine dopo mesi di prove tutti hanno rinunciato perché non reggono il lavoro notturno".
A parlare è Gabriele Reggiardo, titolare di uno dei due forni e pure il sindaco di Casella, comune di tremila abitanti della Valle Scrivia.
"Alcuni apprendisti ammettono di non riuscire a sopportare fisicamente i turni della notte, e io questo lo posso capire, altri invece fanno capire di non riuscire a rinunciare alle uscite con gli amici e così preferiscono lasciare il lavoro".
Reggiardo, quarant'anni, sposato e padre di due figli, dice che per lui fare quei sacrifici e tante rinunce è stato naturale perché la sua famiglia è proprietà del panificio da ben 98 anni, "io vado a dormire alle dieci e mezzo di sera e mi alzo alle 2 e un quarto, faccio quanto ho visto fare a mio nonno e a mio papà, per me è normale lavorare di notte".
Reggiardo, sindaco di Casella a capo di una lista Civica, dopo avere sottolineato che "chi ha un panettiere esperto se lo tiene stretto", aggiunge che un giovane che inizia a imparare quel mestiere ha comunque un buon stipendio "che va da 1000 euro ai 2000 o 2400 euro al mese".
"Se ho provato ragazzi stranieri?" A questa domanda Reggiardo risponde senza esitazione. "Io nei loro confronti non ho nessuna preclusione, ma ai due o tre ragazzi stranieri che sono venuti a chiedermi di provare ho detto no perchè preferisco dare una possibilità ai ragazzi del posto, della Vallescrivia, se non avessi alternative però non avrei problemi a provare e assumere un ragazzo straniero".
IL COMMENTO
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