GENOVA - Prosegue il percorso del “Genova Process” per l’elaborazione della bozza di Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Oceano da sottoporre all’Assemblea dell’Onu dopo l’arrivo di The Ocean Race a Genova, con il “Grand Finale” previsto dal 24 giugno al 2 luglio del prossimo anno. La scorsa settimana si è tenuta a Lisbona la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano, organizzata congiuntamente dai governi di Portogallo e Kenya. A rappresentare la città di Genova è stato il Prof. Antonio Di Natale, biologo marino di spicco e consulente scientifico del Genova Process.
"All’Innovation Workshop di Lisbona c’è stata una straordinaria partecipazione di esperti da tutto il mondo – conferma Di Natale – e nell’evento collaterale alla Conferenza ONU abbiamo parlato di Genova The Grand Finale ribadendo il grande impegno che la nostra città sta portando avanti sia sulla parte “sportiva” che su quella di sostenibilità".
A chiusura dei lavori di Lisbona, The Ocean Race ha lanciato “One Blue Voice”, ovvero una petizione a sostegno dei diritti degli oceani. La campagna, che ha già ottenuto il sostegno di politici e leader del mondo imprenditoriale, mira a dare voce all'oceano e a creare un quadro globale per la protezione dell'ambiente marino, che svolge un ruolo cruciale nel mantenere la salute del pianeta.
Verso Genova "The Grand Finale": un anno all'arrivo di The Ocean Race - LA NOTIZIA
"Siamo tutti legati all'oceano”, ricorda Richard Brisius, presidente di The Ocean Race. "Ma nonostante sia fondamentale per tutta la vita sulla terra, i mari si stanno deteriorando a un ritmo allarmante, e come velisti ne siamo stati testimoni in prima persona. Dobbiamo agire e creare un approccio globale alla protezione degli oceani, che abbia al centro la collaborazione. Unendo le forze e parlando in modo unitario, possiamo creare un movimento che verrà ascoltato dai responsabili delle decisioni a livello mondiale. Individualmente può essere difficile creare impatto, ma insieme possiamo fare la differenza dando all'oceano la voce di cui ha disperatamente bisogno".
One Blue Voice sensibilizzerà l'opinione pubblica sullo stato di degrado dei mari, evidenziando come i diritti dell'oceano vengano ignorati e contribuendo a spostare la percezione dell'oceano da risorsa da usare e sfruttare a entità che ha il diritto di prosperare. E’ possibile firmare la petizione e dare voce agli Oceani sul sito www.onebluevoice.net. Anche nel corso della regata, negli Ocean Live Park di ogni tappa, sarà possibile firmare la petizione e dare, così, voce agli Oceani.
A Genova i principi per la prima Dichiarazione dei diritti dell’Oceano - IL PROCESSO
Mentre la campagna One Blue Voice si concentra sulla raccolta di consensi da parte dell'opinione pubblica, The Ocean Race ha lavorato per oltre un anno per esplorare il concetto e costruire sostegno con i principali responsabili delle decisioni in tutto il mondo attraverso gli Ocean Race Summit. La serie di eventi di alto livello vede la partecipazione di politici, scienziati, velisti e sostenitori degli oceani, offrendo l'opportunità di raccogliere una serie di spunti di riflessione sui diritti degli oceani, che vengono poi analizzati e approfonditi con esperti di diritto internazionale, politica, diplomazia e scienza in una serie di workshop denominati Genova Process. Un gruppo di lavoro, che comprende due organizzazioni specializzate nei diritti della natura, Earth Law Center e Nature's Rights e che, insieme all’italiano Antonio di Natale, redigerà i principi alla base dei diritti degli oceani. Questo lavoro si svolgerà prima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del settembre 2023, dove la bozza dei principi sarà condivisa insieme alla petizione, per creare una proposta forte da sottoporre all'attenzione dei paesi membri.
IL COMMENTO
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