GENOVA -Rapine, scippi, furti e risse nei luoghi della movida e negli ostelli: l'escalation di reati commessi dai minori stranieri non accompagnati mette in difficoltà il Comune di Genova che chiede aiuto al governo e al resto delle istituzioni per gestire i ragazzi.
L'emergenza è nei numeri delle presenze riferiti dal presidente del Tribunale dei Minorenni di Genova Luca Villa: "Dall'inizio dell'anno siamo a quota 380 minori stranieri non accompagnati, esattamente quanti ne erano arrivati in tutto il 2021 e contiamo che alla fine dell'anno possano essere un migliaio".
Villa da sempre getta acqua sul fuoco: "Nessuna emergenza criminalità, questi ragazzi devono essere aiutati a integrarsi".
Il presidente del Tribunale dei minorenni garantisce che chi commette reati e non rispetta le regole delle comunità in cui è ospitato al compimento della maggiore età rischia di essere rimpatriato. Anche se questi rischi a causa di alcune falle nei meccanismi del Ministero degli Interni sono per ora solo ipotetici.
Ma la cronaca racconta quasi ogni giorno di reati commessi da minori stranieri. E per questo in tutte le zone in cui questi ragazzi vengono ospitati gli abitanti ne chiedono subito l'allontanamento dal quartiere.
E' successo all'ex ostello di Righi; è capitato a Castelletto, in passo Acquidotto, e sta accadendo pure in via del Molo, nel centro storico.
Per questo l'assessore ai Servizi Sociali di palazzo Tursi Lorenza Rosso e l'assessore alla Sicurezza e alla Protezione Civile Sergio Gambino hanno voluto un tavolo di confronto che si svolgerà domani pomeriggio negli uffici comunali del Matitone: "Non abbiamo le risorse per affrontare da soli questa emergenza" hanno riferito più meno gli amministratori.
Fra gli invitati al tavolo di discussione le forze di polizia, Alisa (l'Agenzia regionale per la Sanità), e il prefetto. Non è stato invece invitato il Municipio Centro Est anche se tutte le case accoglienza al centro dei casi più caldi si trovano sul suo territorio.
Gli appalti dei centri di accoglienza spesso sono affidati alle cooperative sociali e alle altre associazioni del terzo settore in modo necessariamente sbrigativo a causa delle improvvise ondate di minori in arrivo.
Per ogni adolescente è previsto un rimborso quotidiano di 75 euro, cifra lievitata per la difficoltà di trovare potenziali gestori, la riprova delle complessità della gestione dei ragazzi stranieri in arrivo in Italia, quasi sempre giovani sbarcati sulle coste di Lampedusa.
Educatori che spesso, a dire degli abitanti delle zone in cui sono ubicati i centri, non sono però in grado di fare rispettare le minime regole ai minori. Come hanno denunciato gli abitanti di passo dell'Acquidotto a Castelletto, dove l'altra settimana è divampata una rissa di ore: "Serve più personale e maggiore professionalità fra gli educatori".
Anche di questo, si spera, oltre a batter cassa presso il Governo, si dovrebbe parlare domani negli uffici comunali del Matitone.
IL COMMENTO
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