GENOVA -"L'anno scorso sono arrivati a Genova 455 minori stranieri non accompagnati, quest'anno siamo già a quota 133 ed è presumibile che alla fine del 2022 ne possano arrivare in tutto un migliaio. Gestire questo flusso di minori per il tribunale dei minorenni però è sempre più difficile per via delle carenze del personale amministrativo, ormai sotto il 50%".
Lo denuncia il presidente del tribunale dei Minori Luca Villa in una lunga intervista a Primocanale.
Fra i punti toccati l'arrivo dei minori dall'Ucraina:
"Abbiamo approntato un sistema di protezione e di tutela e ora stiamo iniziando a registrare i primi procedimenti, ad oggi abbiamo iscritti 75 minorenni arrivati senza genitori e accolti da varie strutture, insegnanti, associazioni sportive, istituti, scuole di danza - spiega Villa -. Fra i casi più singolari quello di due figli minori di una mamma soldato che li ha affidati al responsabile di un pullman affinchè li portasse in Italia dove li ha poi presi in consegna la nonna che vive nel sud Italia. La mamma soldato invece è rimasta in Ucraina a combattere".
Villa spiega che però il governo ucraino, attraverso il consolato, si è raccomandato di non avviare procedure di adottabilità per i minori perché alla fine del conflitto vogliono riportare tutti i minori in Ucraina.
Sulle bande giovanili invece il presidente del tribunale minorile minimizza.
"Bisogna fare molta attenzione a etichettare singoli episodi come baby gang, termine che vale per minori stranieri e italiani della prima e seconda generazione.
Ogni tanto abbiamo gruppi di minori che commettono reati in gruppo, perché è tipico delle dinamiche adolescenziali creare il gruppo per avere più forza. Ci sono stati alcuni episodi alle fine del 2021 e all'inizio del 2022 forse sono legati ai fenomeni dei minori stranieri non accompagnati, che sono in aumento.
A Milano, dove io ho lavorato, all'anno c'erano 100 stranieri non accompagnati, durante il lockdown e l'anno prima erano 250 o 200, l'anno scorso sono arrivati a 545 con anche grandi cambiamenti della provenienza: prima erano albanesi, che raggiungevano i familiari, l'anno scorso sono arrivati soprattutto da Egitto, Tunisia e Marocco. I ragazzi egiziani ci hanno detto di venire in Italia perché gli è stato detto che si sta bene in Italia, ma una volta maggiorenni vogliono andare a Milano dove hanno dei parenti e dove pensano di avere più opportunità lavorative".
Secondo fattore di cambiamento, spiega il presidente del tribunale dei minorenni, è che mentre un tempo, nel 2018 su 108 minori compivano i 18 anni solo 11, ossia solo l'1%, quest'anno nel 2022, a fine febbraio, su 132 minori 68 compiranno 18 anni, la metà.
Ma cosa succede ai minori stranieri non accompagnati dopo i 18 anni?
"Se si sono comportati bene, come detta la legge, frequentando i corsi di integrazione e le attività proposte possono avere il permesso di soggiorno e regolarizzarsi, sennò no. Non è facile valutare, ma stiamo lavorando in questo senso. Noi stiamo cercando di far capire ai minori che non è scontato che avranno il permesso di soggiorno".
Dal vostro osservatorio potete valutare il danno provocato dal Covid sui minori?
"Ha inciso molto, lo dicono le varie agenzie territoriali, come le scuole, dopo il lockdown passato da soli con cellulare e con il pc i ragazzi hanno faticato a riprendersi una vita sociale, come segnalato dagli stessi genitori. La novità è l'aumento della sofferenza dei ragazzi che ha riguardato soprattutto gli italiani e gli italiani di seconda generazione".
Villa sulle bande giovanili precisa ancora:
"La Liguria ha vissuto un fenomeno di baby gang, negli anni duemila, le pandillas sudamericane, e le ha affrontate molto bene. Io in quegli anni lavoravo a Milano, altra parte in cui si sono manifestate, ma lì le gang ogni tanto ciclicamente tornano, a Genova invece no grazie al grande lavoro degli educatori di strada, a cui bisogna essere riconoscenti".
A Genova di recente c'è stato un fatto molto grave: l'assalto di giovani italiani armati e travisati all'ex ostello del Righi dove venivano ospitati i minori non accompagnati stranieri ritenuti autori di reati nella zona...
"A me ha destato molto preoccupazione, la logica "no nel mio giardino non può funzionare". Il modello vincente italiano è stato quello di non creare banlieue, quartiere ghetto, dove ci sono solo marocchini, egiziani, o si creano pensiamo alla Little Italy negli Stati Uniti, pensiamo agli albanesi, qui abbiamo qualcuno che commette reati, ma non si è creata la mafia albanese.
Un altro problema sugli stranieri non accompagnati è quello che essendo arrivati tutti insieme il Comune non ha avuto il tempo di attrezzarsi, ora bisogna dare tempo agli educatori di lavorare per trasformare questi ragazzi da problema a risorsa".
Villa torna poi sulle carenze d'organico degli uffici del Tribunale.
"Il paradosso è che quest'anno siamo a pieno organico di giudici, ma prevedendo che possano arrivare mille minori stranieri non accompagnati invece non abbiamo il personale per gestire questo numero di procedure perché in questo momento il tribunale dei minori nel personale amministrativo ha un vuoto d'organico pari al 50%, quindi non c'è chi riceve gli atti, chi li deposita, anche qui il Comune attraverso chi percepisce il reddito di cittadinanza ci darà una mano, ma non possono sostituire il lavoro dei cancellieri.
La giustizia è in difficoltà soprattutto nel tribunale dei minorenni. Io posso scrivere un bellissimo decreto - conclude Villa - ma se non c'è chi lo notifica questo atto non avrà mai esecuzione".
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci