GENOVA - Pane e cipolla. Due simboli di cibo 'povero' usati per dire no all'aumento dei prezzi e alla situazione sempre più problematica che sta coinvolgendo famiglie e imprese. Circa una settantina di persone hanno manifestato in piazza a Genova contro l'aumento dei prezzi che sta mettendo in difficoltà migliaia di persone solo a Genova.
Due simboli di ristrettezza economica per urlare allo Stato la necessità di portare avanti politiche adeguate e utili a contrastare l'inflazione, il caro bollette e l'aumento dei costi. Un caro vita che spezza la quotidianità economica di famiglie e aziende che si trovano costrette ad affrontare costi che si sono impennati negli ultimi mesi. Le associazioni a difesa dei consumatori hanno manifestato davanti alla Prefettura in Largo Lanfranco.
Solo il pane ha avuto un rincaro di oltre il 12%. "Benvenuti alla mensa dei poveri delle famiglie italiane dove una bombola di gas costa 30 euro, mentre due mesi fa ne costava 20: un rincaro del 50% a famiglia per una bombola che dura meno di una settimana. Finché il gas c'è. Perché che mancano 15 miliardi di metri cubi di gas per l'inverno al nostro Paese il Governo non lo dice - denuncia il presidente di Assoutenti Furio Truzzi -. Siamo in piazza contro la speculazione e diciamo 'basta' al carovita".
L'Italia vive sospesa nell'attesa del 25 settembre quando il voto degli elettori andrà a formare il nuovo parlamento. A quel punto le trattative tra i partiti della coalizione vincente permetteranno di formare il nuovo governo che dovrà affrontare e prendere di petto il problema. "Chiediamo al Governo di liberare il prezzo dell'energia da quello del gas e di non applicare l'Iva sulle accise sui carburanti e alla grande distribuzione di calmierare i prezzi dei beni alimentari di prima necessità" sottolinea il presidente di Adiconsum Liguria Stefano Salvetti.
"Il Governo deve cambiare rotta e fare iniziative concrete per aiutare le famiglie italiane non ce la facciamo più" sollecita il presidente Adoc Liguria Emanaule Guastavino. In piazza anche aderenti a Codacons, Federconsumatori, Casa del Consumatore, Sportello del Consumatore e Lega Consumatori Liguria. Le associazioni denunciano che "il carovita ha eroso del 6,9% la spesa alimentare delle famiglie liguri da inizio anno".
IL COMMENTO
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