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L'obiettivo del laboratorio del professor Sgorbissa è quello di rendere il cane-robot capace di muoversi da solo all'interno di uno scenario di emergenza
1 minuto e 48 secondi di lettura
di Alai

GENOVA - Non ha bisogno di guinzaglio né di paletta e sacchetto. È il cane-robot dell‘Università di Genova protagonista di una insolita passeggiata per le vie del centro: da Caricamento a piazza De Ferrari. Insolita uscita fuori dai laboratori dell'Università di Genova per il cane-robot che dagli Stati Uniti è sbarcato nel capoluogo ligure. Il quadrupede della Boston Dynamics ha mostrato ai passanti le sue abilità. E sono stati soprattutto i bambini i più attratti e divertiti dalla passeggiata telecomandata. A gestire lo studio e a valutare e approfondire le sue potenzialità è Antonio Sgorbissa, professore associato dell'Università di Genova. L'obiettivo del laboratorio di Sgorbissa è quello di rendere il cane-robot capace di muoversi da solo all'interno di uno scenario di emergenza.

"L'obiettivo per cui lo stiamo usando è quello di utilizzarlo per andare a cercare le persone in mezzo ai gravi disastri ambientali, come potrebbe essere un terremoto  - spiega Sgorbissa -. L'idea è che un robot come questo possa, prima ancora che arrivino i soccorritori umani, andare a esplorare un'area e trovare le persone hanno bisogno d'aiuto. E magari monitorare lo stato di coscienza e poi fornire informazioni agli operatori umani soccorritori. Questo è un progetto che parte da Genova, ma stiamo per portare avanti delle collaborazione come quella con l'Anpas di Foligno e con la Protezione civile della Regione Umbria".

Sono proprio le emergenze il principale ambito di utilizzo e studio del cane-robot. A Foligno verrà ricostruito lo scenario di un immediato post terremoto e lì verranno messe sul campo le abilità del quadrupede robotomizzato. "Andremo a vedere quali sono le potenzialità di questo robot per svolgere compiti di ricerca e soccorso - spiega ancora Sgorbissa -.  Una delle cose che vogliamo fare è andare sul campo e capire quello che può e che non può fare. Chiediamo che il solo fatto di poter valutare quali siano le sue reali potenzialità sia una cosa molto importante dal punto di vista scientifico, perché è vero che questo robot viene fatto salire sui gradini o andare avanti e indietro, ma potremmo osservare come si comporti sulle montagne di ghiaia oppure quando passa all'interno di grosse tubature o ancora rampe parzialmente collassate" conclude il professore.

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