LIGURIA - Con l'emergenza peste suina in Liguria, è arrivata da parte di Regione un'ordinanza secondo le disposizioni del ministero della Salute che stabilisce l'abbattimento preventivo e immediato di suini presenti all'interno di allevamenti sia bradi o semibradi sia familiari e destinati all'autoconsumo, evitando il ripopolamento per i prossimi sei mesi. Lo stesso è stato deciso per il Piemonte e fin dalle prime ore sono arrivate le prime rimostranze da parte degli allevatori e fondamentali saranno i ristori economici in questi casi. Ma c'è poi tutta la realtà, sempre più in crescita, di maialini 'domestici' da compagnia.
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È il caso di cinque maialini vietnamiti ospiti di un rifugio per animali a Lumarzo, ma come loro ce ne sono tanti altri che tra Liguria e Piemonte vivono all'interno di strutture in campagna e non sono assolutamente destinati alla macellazione. L'appello arriva via social e a Primocanale da Chiara Ambra Orto che chiede alla Asl di risparmiare almeno gli esemplari da compagnia, con cui c'è inevitabilmente anche un legame affettivo. "Nel mio rifugio ospito diversi animali, tutto a mie spese e senza richiedere nessun tipo di sostentamento economico: quattro maialini li ho accolti con me a dicembre, dopo che un altro rifugio di Asti mi aveva chiesto di prendermene cura, e uno è stato abbandonato ai primi di gennaio nel mio recinto".
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Per loro la sorte potrebbe essere diversa. "Asl due giorni fa si è presentata per effettuare i controlli del caso e dalle analisi è emerso che sono tutti sani", racconta con la speranza che la sezione veterinaria in casi come questi decida di risparmiare gli animali e che possano esserci altre deroghe alle decisioni prese dal tavolo tra regioni e Governo.
"Adesso si trovano in un prefabbricato in cemento, che è lavabile, e non sono in alcun modo esposti al rischio di contagio: non vedono quasi nemmeno la luce del sole"
"Aspettiamo la decisione definitiva della sezione veterinaria, ma non troviamo giusto questo provvedimento specie nei confronti di chi ha sempre seguito tutti i protocolli". Una sofferenza, che in parte comprende anche tutti gli altri ospiti del rifugio che, dall'oggi al domani, non possono più circolare liberamente e sono chiusi nelle proprie stalle per i prossimi sei mesi almeno.
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"Ma il paradosso è che chi ha un maialino in appartamento senza aver mai fatto le opportune segnalazioni può continuare a tenerlo, mentre noi rischiamo l'abbattimento", riconosce Chiara, ammettendo anche che molti dei nuovi proprietari sono spesso inesperti e non conoscono tutte le trafile che bisognerebbe seguire.
"Ultimamente è diventata quasi una moda, ci sono parecchie persone che li stanno acquistando di diverse taglie e che li tengono in casa o li portano a spasso con il guinzaglio"
Ed è già stato annunciato un ricorso al Tar, mentre online è spuntata una petizione su Change.org che conta già oltre quattro mila firme.