CAMPOMORONE - Una delle scene più singolari a cui abbiamo assistito con le nostre telecamere di Primocanile, il format dedicato agli animali, è stata sicuramente l'ora della "pappa" per un pullo di allocco, ospite all'Enpa di Campomorone. Nel Centro recupero animali selvatici, infatti, i volontari sono sempre attentissimi alle esigenze di tutti i 'pazienti' ricoverati, con l'obbiettivo di rilasciarli al più presto nel loro vero habitat, la natura. Ecco perché per il piccolo allocchino ci si è inventati uno stratagemma davvero singolare.
"Cerchiamo di farlo nutrire con le sembianze di un suo simile, per evitare il più possibile che lui si fissi la nostra immagine nella sua mente. Perché quando arrivano così piccoli il pericolo è l'imprinting: potrebbero cominciare a considerare gli esseri umani come qualcuno di cui fidarsi"
Un'operazione delicata mano viene inserita nel pupazzo e lasciamo uscire solo le le pinzette. Ora questo pupazzo è stato pensato per, appunto, non influenzare l'animale e quello che si è cercato di rispettare ora è un po vecchio. Forse l'aspetto non è più così realistico, ma è il disegno del disco facciale dell'animale nei rapaci notturni è una caratteristica molto importante che permette proprio al piccolo di identificare il genitore e identificarsi.
Rispetto ad altri esemplari, per l'allocco è importante fin da piccoli la socializzazione, dato che - spiega a Primocanale l'operatore Davide Rufino - "quando nascono, stanno insieme ai loro fratelli e sorelle e ne nascono due, tre, a volte quattro. Stanno tutti insieme sui rami, i genitori li seguono ed è molto importante per loro stare vicini ai propri simili".
Ma questo pullo è stato trovato in mezzo alla strada, probabilmente dopo uno dei suoi primi voli. "Si tratta di un rapace notturno alle primissime armi e lo hanno portato qui una volta che l'hanno trovato disorientato in strada: consigliamo in questi casi di chiamarci prima, in modo tale che possiamo intervenire sul posto e valutare se è possibile che ritrovi il nido e la sua famiglia".
Quando avrà messo il piumaggio definitivo, spiegano i volontari, l'allocco trascorrerà un periodo in voliera, dove dovrà cominciare a nutrirsi da solo, stando nel silenzio, senza vedere e sentire gli umani. Dopo un po' di esercizi, "quando il veterinario constaterà che avrà i muscoli pettorali pronti e un piumaggio in grado di sostenerlo, faremo una liberazione dolce, magari aprendogli semplicemente lo sportello della voliera, tanto il nostro terreno si trova in mezzo ai boschi, lasciandogli per qualche giorno un po' di cibo qui, da offrirgli un campo base".