ROMA - Il Csm ha deliberato la nomina a Procuratore generale di Genova "di un magistrato non legittimato" per quel posto e la delibera deve essere quindi annullata con restituzione degli atti all'organo di autogoverno della magistratura. Così il Tar del Lazio con una sentenza di accoglimento di un ricorso proposto dal sostituto procuratore Enrico Zucca per contestare la delibera con la quale il Csm l'8 novembre scorso ha conferito l'incarico di Procuratore generale di Genova a Mario Pinelli.
Tortuosa la vicenda giunta al vaglio dei giudici. L'originario conferimento dell'incarico al giudice Aniello fu annullato dal Tar del Lazio sia su ricorso del giudice Zampi, sia in accoglimento dell'impugnazione del dott. Pinelli. In appello, però, quest'ultima pronuncia fu riformata, con conferma dell'illegittimità della preferenza accordata ad Aniello rispetto a Zampi, nonché la legittimità del giudizio di prevalenza di Aniello su Pinelli.
Il Csm riesercitò il suo potere di nomina. La prima proposta in favore di Zampi non giunse al Plenum stante la revoca della candidatura (essendo questi nelle more stato destinato alla Procura generale di Trieste); conseguentemente, la commissione si orientò verso Aniello, il quale però revocò la propria domanda. Nel frattempo, Pinelli fu nominato Procuratore generale di Campobasso. Ecco che allora il Csm, essendo venuti meno gli aspiranti originariamente proposti, recuperò le pregresse domande in origine scartate; e alla fine si arrivò alla nomina adesso contestata.
Adesso il Tar si è trovato a decidere sulla legittimità della nomina di un magistrato che, al momento dell'esame comparativo dei profili, era già stato destinato a guidare la Procura generale di Campobasso. I giudici hanno ritenuto fondato il motivo di ricorso proposto da Enrico Rinaldo Augusto Zucca.
IL COMMENTO
Bucci ha ragione: urge prendere decisioni per far correre la Liguria
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid