GENOVA - Centosessantadue. È lo spaventoso numero di cani ospitato oggi al canile municipale Contessa, molti di più della capienza reale della struttura che potrebbe solo accoglierne cento. Dopo aver fatto quello che si poteva fare ora basta, il canile è pieno.
Ma cosa succede quando il canile è full? Lo ha spiegato a Primocanale la direttrice sanitaria della struttura, Michela Tognoni. Lo scopo principale della struttura è prendersi cura degli animali rimasti soli per un periodo di transizione, in attesa di trovare loro una nuova famiglia. Negli ultimi anni gli equilibri sono cambiati: entrano sempre più cani, molti di taglia grande, spesso hanno alle spalle una storia complicata che ha peggiorato il loro carattere, a volte hanno già morso qualcuno.
Tutte condizioni che rendono difficile, a volte impossibile, una nuova adozione. La Legge Regionale n. 23 del 22 Marzo 2000 prevede che chi non intende più tenere con sé il proprio cane possa rinunciare alla sua proprietà e affidarlo al canile: questa pratica, in particolare, è diventata molto frequente nel Comune di Genova: nel 2023 l’Ufficio competente ha ricevuto più di 70 richieste, un sovraccarico che di fatto non consente più di accogliere animali all’interno della struttura. Delle 35 strutture fuori regione contattate per accogliere i cani in lista d’attesa nessuna ha dato disponibilità di posti.
"Per forza di cose si è dovuta mettere insieme una lista d'attesa, al momento molto lunga, con persone che non riescono più o non vogliono più tenere il proprio animale e che si rivolgono al canile per trovargli una sistemazione - racconta Tognoni -. Purtroppo sono già diversi mesi che non riusciamo a far entrare rinunce di proprietà, proprio perché quasi quotidianamente arrivano in canile cani sottoposti a sequestro e, solitamente, quando viene fatto un sequestro per maltrattamento non è un cane solo ma magari sono tre, quattro, spesso in condizioni di salute non idonee, quindi ci vuole anche del tempo poi per rimetterli in sesto e anche burocrazia per riuscire poi a renderli adottabili".ù
All'interno del canile ci sono 4 aree di sgambatura (alcune attrezzate per fare attività di mobility o ricerca olfattiva) dove i cani possono stare in libertà insieme ai volontari e/o adottanti e 3 edifici costituiti da gabbie con parte interna (per il riposo dei cani e dove gli viene somministrato il pasto) e una zona esterna. La struttura ospita anche un gattile con un ricovero interno ed una parte esterna: sono infatti anche tantissimi i gattini pronti a trovare una casa.
"Poi ci sono ovviamente tanti animali trovati vaganti, alcuni fortunatamente hanno un proprietario e quindi si riesce a rimandarli a casa, molti altri purtroppo non vengono reclamati da nessuno, non hanno un microchip e rimangono in canile - continua la direttrice sanitaria -. Entrano purtroppo sempre più cani con un passato difficile alle spalle che sono quindi animali su cui noi dobbiamo lavorare per riuscire a renderli adottabili. Anche se abbiamo un numero di adozioni abbastanza buono non è comunque abbastanza per riuscire a far calare il numero. Il momento in canile ci sono 162 cani e il numero purtroppo è in continuo aumento, quindi siamo veramente in difficoltà".
L'appello che viene ripetuto ormai da anni è quello di adottare, così da poter dare una seconda chance a questi animali. Questa volta però, l'associazione Una, che gestisce il canile, vuole smuovere le persone a fare una scelta consapevole, rendendosi conto delle responsabilità che si assumono quando si decide di avere un cane. Sono infatti troppi gli abbandoni e le rinunce di proprietà che ogni giorno mettono in pericolo la vita di cani e gatti, spesso trovati vaganti in condizioni pessime o persino abbandonati, legati al cancello secondario della struttura sulle alture di Sestri Ponente, in fin di vita.
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