Mai come adesso il tema cybersecurity è stato così di attualità: ogni giorno si ha notizia di attacchi informatici e truffe e attacchi informatici sono sempre più frequenti. Il Covid, poi, ha segnato per la maggior parte delle persone di spostare gran parte del proprio lavoro su dispositivi portatili personali, ma anche le operazioni più delicate e personali quali pagamenti, acquisti e conversazioni private si sono spostate online: c'è stato un incremento del 30% di cyber crime in Italia contro i privati cittadini durante la pandemia. Del resto i social sono pieni di informazioni sensibili che un hacker esperto può utilizzare a proprio vantaggio, le cronologie delle persone sono disseminate di cookies, le pubblicità 'ascoltano' i nostri interessi. E le password, anche quando sono efficaci, non bastano.
.Basta un click sbagliato per incappare in virus o peggio. "Apriamo una mail, credendo che sia di un amico, della banca o comunque di un mittente buono e invece contiene la miccia che scatena poi l'attacco dei malintenzionati". Oggi la maggior parte degli 'incidenti' sono di tipo ransomware: a dirlo è Laura Lo Cicero, cybersecurity specialist di Liguria Digitale che spiega come "una volta che l'hacker riesce a forzare le misure di sicurezza di un'azienda o di un utente, rinchiude i file in un archivio compresso protetto da password, chiedendo poi un riscatto in bitcoin: in Liguria intercettiamo almeno alcune centinaia di attacchi al giorno". E in caso il furto sia di informazioni essenziali per la salute pubblica o per lo svolgimento di attività essenziali per la vittima, molti rischiano di cedere e pagare piuttosto che denunciare. Ma il monito di Rodolfo Zunino del dipartimento di ingegneria elettronica dell'Università di Genova è il seguente: "la peggior cosa che si possa fare al cyber crime è portarlo allo scoperto, per le aziende e le istituzioni c'è l'obbligo di legge di presentare una denuncia alle forze dell'ordine. Per il singolo cittadino resta ancora una scelta, ma il nostro invito è parlarne il più possibile per poter evitare che si ripetano episodi analoghi".
Se da una parte le 'multinazionali criminali' per la maggior parte delle volte inviano delle esche e poi colpiscono chi abbocca all'amo, dall'altra attacchi mirati possono davvero colpire a fondo. "È una vera e propria guerra: non conosciamo la portata degli attacchi sventati dall'Intelligence, ma casi come quelli dell'elettricità in Ucraina o l'acquedotto negli Stati Uniti in cui sono stati bloccati i sensori che gestivano le sostanze chimiche per pulirlo e che in quantità eccessive erano nocive per l'uomo, ci fanno capire come il problema riguardi la sicurezza delle stesse vite delle persone, oltre che per le apparecchiature", ha poi aggiunto Paola Girdinio. Ecco perché da qui ai prossimi anni è necessario ripensare a sovrastrutture sicure e a implementare la consapevolezza di tutti gli utenti digitali che si muovono in rete.
Di questi temi si è parlato nella puntata di "Terrazza incontra la Cybersecurity", con ospiti di rilievo ed esperti del settore che hanno traghettato il pubblico a casa tra consigli, pericoli e minacce da evidenziare, prospettive future e opportunità di formazione per i giovani che si affacciano con interesse a questo ambito.
IL COMMENTO
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