Trenta minuti di lavoro per un totale di circa 150 persone tra donne, uomini, ragazzi e bambini. Obiettivo: ripulire la spiaggia di Bogliasco dai rifiuti, raccogliendoli e poi dividendoli per analizzarne tipologie e caratteristiche. Il risultato, in questo esperimento di citizen science voluto da Basko inserito nel suo progetto "Basko for next gen", divenuto realtà grazie alla collaborazione di tante associazioni del territorio, è stato incredibile: solo in mezzora infatti sono stati raccolti più di 50 chilogrammi di rifiuti.
Un totale di quasi 2300 "pezzi", o "item", come vengono definiti dalla scienza. A vincere nella classifica è la microplastica con 1250 oggetti, secondi i mozziconi, che a conti fatti sono stati 705. E poi una cinquantina di bottigliette di plastica da mezzo litro, altrettanti tappi, e ancora stoviglie, cannucce, lattine, elementi metallici usati per l'edilizia, vestiti e anche una scarpa, occhiali, pneumatici, cartoni di pizza e in generale molte confezioni di cibo.
Un bottino che non fa certo onore a chi in spiaggia passa una giornata lasciando tracce così importanti e che ricorda come l'inquinamento marino sia una delle minacce più gravi per i nostri litorali e le cose nel tempo non facciano altro che peggiorare. Per questo Basko ha predisposto anche un decalogo, "Basko ama le spiagge", in cui racconta ai cittadini quali comportamenti virtuosi tenere per salvaguardare l'ambiente. Con l'obiettivo dichiarato di aiutare tutti a sviluppare una maggiore consapevolezza e adottare comportamenti concreti.
“La spiaggia non è solo la porta d'accesso tra terra e mare, un equilibrio delicato che va preservato, ma rappresenta anche un luogo intergenerazionale, dove trasmettere ai più giovani i valori della sostenibilità e del rispetto per l'ambiente. Educare al rispetto dell’habitat marino significa garantire un futuro sostenibile lasciando un mondo migliore alle generazioni future”, ricorda Giovanni d'Alessandro, direttore generale Basko. E non a caso, sulla spiaggia di Bogliasco c'erano anche i bimbi e le bimbe di una classe delle elementari con le loro maestre.
"Abbiamo avuto condizioni meteo di mareggiate prima della pulizia che hanno tolto residui della spiaggia", spiega Edoardo Brodasca, di associazione Posidonia, che ha guidato la pulizia in collaborazione con Proloco, Cica Sub, Roofless, Club Nautico e Comune di Bogliasco sotto la supervisione di Italia Circolare, ma "nonostante tutto abbiamo raccolto 2300 pezzi, soprattutto sotto ai 3 centimetri. E poi i mozziconi che hanno un grado di contaminazione enorme in spiaggia per i contaminanti legati a loro, catrame, arsenico e metalli pesanti tossici rilasciati nell'ambiente".
I dati raccolti durante questa operazione saranno caricati e condivisi con il Marine Litter Watch della Comunità Europea, contribuendo così al monitoraggio e alla ricerca sull'inquinamento marino. "Questa iniziativa ha rappresentato un piccolo ma significativo contributo alla protezione delle nostre coste e della biodiversità. L'impegno e la partecipazione dei volontari sono stati essenziali per il successo dell'evento, dimostrando ancora una volta l'importanza della collaborazione comunitaria nella salvaguardia dell'ambiente marino", conclude Brodasca.
"E' la prima di una serie di tappe", commenta ancora D'Alessandro di Basko. "Crediamo che il nostro territorio abbia bisogno anche di supporti come quelli che stiamo mettendo in campo per rendere più vivibile il posto dove tutti noi lavoriamo e viviamo".
IL COMMENTO
Bucci ha ragione: urge prendere decisioni per far correre la Liguria
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid