GENOVA - Oggi la Comunità di Sant'Egidio insieme alla Comunità Ebraica di Genova e al Centro Culturale Primo Levi tornano in piazza per la Marcia della Memoria, in ricordo della deportazione degli ebrei genovesi. La marcia avrà inizio alle ore 17.45, con partenza da Largo Eros Lanfranco per giungere in Sinagoga.
Gli interventi durante la giornata in memoria della deportazione
Alla giornata in memoria interverranno in Sinagoga: Raffaella Petraroli Luzzati, presidente Comunità ebraica di Genova; Giuseppe Momigliano, Rabbino Capo Comunità ebraica di Genova; Andrea Chiappori, responsabile Sant’Egidio in Liguria e Filippo Biolè, presidente Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti sezione di Genova.
Sono trascorsi 81 anni da quei tragici eventi che hanno segnato la storia
Era il 3 novembre del 1943 quando scattò la retata della sinagoga di Genova. Attirati con uno stratagemma al Tempio, diversi ebrei genovesi furono arrestati dalle SS e quindi portati a Marassi. Alcuni però si salvano, grazie all’allarme di una donna che, accortasi della trappola, facendo cenni dalla finestra al principio della via, riuscì ad avvisare i malcapitati di quanto stava succedendo. Nei giorni successivi gli arresti riguardano varie abitazioni di ebrei genovesi e coinvolgono anche le Riviere. Furono oltre cinquanta gli ebrei catturati nei primi giorni di novembre in Liguria. Il seguente primo dicembre vengono inviati a Milano, e da lì in treno ad Auschwitz.
Oltre 200 genovesi deportati e un solo sopravvissuto
Di quel primo gruppo si salva solo Giuseppe Di Porto, ebreo romano che aveva cercato scampo a Genova, ma che in città fu catturato dai tedeschi. Complessivamente furono 261 gli ebrei genovesi deportati (più del 20% degli iscritti alla Comunità), alcuni catturati in città, altri mentre cercavano di raggiungere luoghi sicuri, come la Svizzera. Tornarono solo in venti.
IL COMMENTO
Grazie dei consigli, caro Principe
Il Pd ha i voti e i giovani forti, ma restano i “parrucconi”