KIEV (UCRAINA) - "Avevamo una vita normale, da quel giorno è cambiato tutto. Ci siamo trovati senza lavoro, chiusi nei seminterrati, preoccupati per le persone a cui vogliamo bene e per il futuro ma non abbiamo mai avuto paura e confidiamo nelle capacità dell'esercito ucraino" Costantino Passalacqua, ligure di Lerici che da anni vive a Kiev racconta così come è trascorso questo primo mese di guerra.
Era il 24 febbraio quando per la prima volte le truppe russe di Putin invasero il paese ucraino. Un mese dopo la guerra-lampo del presidente russo è un lontano ricordo. Nelle ultime ore l'esercito ucraino ha riconquistato la zona di Irpin finita negli scorsi giorni sotto il controllo russo.
"Gli ucraini stanno contrattaccando e respingendo i russi. Ieri abbiamo ospitato tre donne fuggite un villaggio controllato dai russi. Hanno raccontato che sono entrati con le armi, non hanno subito violenza ma qualcuna è stata picchiata - racconta Passalacqua -. I militari russi hanno detto a queste persone che sono venuti (in Ucraina ndr) per liberarli".
Alle Camere italiane il presidente Zelensky ha citato Genova come paragone con la Mariupol distrutta dai russi. Non mancano critiche però al presidente ucraino, critiche respinte da Passalacqua che racconta come in patria Zelensky sia visto quasi come un eroe.
Questa volta Passalacqua è collegato dall'esterno, non è in casa, non è nel bunker. Il sole batte su Kiev mentre Costantino insieme alla moglie si gusta un cappuccino d'asporto in parco giochi. Ci sono i giochi ma non ci sono i bambini, segno di come la guerra cambi le abitudini di proprio tutti.
"Siamo stanchi delle sirene, delle contraeree, dei bombardamenti, vogliamo tornare alla vita normale. Continuano a scarseggiare carne, latte e altri alimenti fondamentali" spiega Passalacqua.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più