LIGURIA - Il fenomeno della siccità preoccupa la Liguria, in particolare il ponente dove tanti comuni hanno dovuto emettere ordinanze per il razionamento dell'acqua, ovvero consentirne l'utilizzo a soli scopi domestici, quindi alimentari e igienico sanitari. Niente fontane nelle piazze, lavaggio di veicoli o erogazione in aree come cortili o piazzali.
Tre comuni del savonese si sono uniti ai nove di ieri nella provincia di Imperia: si tratta di Calizzano, Sassello e Toirano, che ha fatto richiesta per la frazione Carpe. A rischio però anche le località dell'Ingaunia, entroterra di Albenga, val Bormida e val Erro. Già domani potrebbero aggiungersi altri comuni, tra cui Giusvalla.
I comuni dell'imperiese dove l'ordinanza è già attiva sono invece Borghetto d'Arroscia, Diano Arentino, Dolcedo, Molini di Triora, Pieve di Teco, Pontedassio, Prelà, Vasia e Vessalico.
Nel centro levante la situazione è meno preoccupante ma comunque da monitorare. Nella provincia della Spezia non ci sono casi di comuni che abbiano emesso l'ordinanza; nel genovese invece ce n'è uno ma sembra che il problema non sia la siccità: si tratta della località di Costa Lazzari, a Ronco Scrivia, dove la fonte di approvvigionamento per l'acquedotto, che serve circa 40 utenze, si è esaurita circa un mese fa. Gli abitanti vengono quindi serviti grazie all'utilizzo di autobotti. La causa del disservizio sembra possa essere legata ad un dissesto idrogeologico, ovvero una grossa frana che potrebbe aver spostato la vena d'acqua. Nel resto della Città Metropolitana di Genova i rischi sono bassi: le dighe principali, tra cui Giacopiane e Brugneto, anche in questo periodo hanno ricevuto precipitazioni e la situazione non risulta quindi critica.
IL COMMENTO
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