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L'ipotesi formulata dagli esperti è che le uova non fossero fecondate o che lo sviluppo si sia fermato in una fase iniziale. Per avere la conferma definitiva bisognerà comunque attendere i risultati delle analisi
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di Aurora Bottino

LEVANTO - Nessuna schiusa in arrivo per le uova di Caretta caretta depositate dalla tartaruga marina soprannominata Alice. Dopo mesi di attesa e preparazione, tra monitoraggi notturni, recinzioni e webcam, è infatti scaduto il tempo di gestazione: nulla è accaduto, e così i ricercatori dell'Acquario di Genova hanno deciso di aprirle scoprendo le tartarughe tutte morte.

La causa uno scorretto ciclo di sviluppo e crescita, l'Acquario infatti spiega: "Nella camera del nido, posta tra i 38 e i 48 cm di profondità nella sabbia, sono state rivenute 117 uova, di cui 4 molto piccole. Da un primo esame visivo, sono apparse piuttosto disidratate, ingiallite, ripiegate e con qualche segno iniziale di presenza di muffe. Nessun uovo è risultato vitale. Tutte le uova sono state prelevate una per una, accuratamente spazzolate, pesate, misurate e poste in contenitori per essere trasportate nei laboratori dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Val d’Aosta In Liguria dove verranno condotte analisi più approfondite".

"L'ipotesi formulata dagli esperti è che le uova non fossero fecondate o che lo sviluppo si sia fermato in una fase iniziale. Per avere la conferma definitiva bisognerà comunque attendere i risultati delle analisi".

Solitamente, le uova vengono deposte nei primi mesi estivi e si schiudono dopo circa 40-60 gg a seconda della temperatura. A Levanto più di cento uova - si legge sul Secolo XIX - sono state trovate seppellite sotto la sabbia nella spiaggia della Pietra, ma nessuna si schiuderà.

Tartaruga marina raggiunge spiaggia di Levanto nella notte e depone 50 uova - LA NOTIZIA

Dopo la prima nidificazione avvenuta sul litorale finalese, c'è dispiacere tra gli studiosi ma anche tra i tanti giovani volontari che hanno passato notti intere facendo turni e dormendo in tenda pur di proteggere il fragile nido. Il monitoraggio del nido di Levanto ha infatti coinvolto per oltre due mesi il gruppo di esperti liguri coordinato dall'Acquario di Genova e composto da Arpal, Carabinieri, Comune di Levanto, Guardia Costiera, Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Val d'Aosta, e Università di Genova con la collaborazione del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Comune di Levanto, l’associazione Life on the Sea ONLUS e Legambiente. A rendere ottimisti tutte le parti coinvolte era stata anche la recente notizia di una schiusa andata a buon fine su una spiaggia massese, dove ben 46 tartarughe appena nate hanno raggiunto il mare solo un giorno fa. 

Ora i ricercatori faranno il possibile per capire cosa sia successo, mentre si spera in una nuova nidificazione in Liguria. 

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