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I sindacati incassano la disponibilità del Governo ma contestano l'azienda
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di Matteo Cantile

Disponibilità del Governo ma nessun passo avanti nella trattativa: per questo i sindacati confederali hanno proclamato lo sciopero generale in tutti gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia per il prossimo lunedì, 21 novembre. L’astensione è stata proclamata dopo l’incontro avvenuto a Roma tra sindacati e ministro dello Sviluppo economico Adolfo Urso, appuntamento al quale non ha partecipato l’azienda che nelle ultime ore ha sospeso i rapporti con 145 aziende dell’indotto.

I sindacati hanno presentato al Governo le proprie proposte: nazionalizzazione (o in subordine l’acquisizione della maggioranza delle quote) della società, rinegoziando l'accordo che prevede la transizione dei nuovi assetti societari al 2024, stabilendo e vincolando l’utilizzo dei fondi e la loro destinazione; il ritiro, da parte di Acciaierie d’Italia, del provvedimento di taglio degli ordini e delle commesse delle imprese dell’indotto.

I sindacati chiedono anche che il Governo sia garante di un riequilibrio delle relazioni sindacali all’interno del Gruppo Acciaierie d’Italia, oggi assenti, che venga costituito un tavolo permanente con tutti i soggetti interessati per garantire la risalita produttiva e la rinegoziazione del mancato accordo sulla cassa integrazione straordinaria, che sia confermata da parte del Ministero del Lavoro l’integrazione al reddito per i lavoratori Ilva in Amministrazione straordinaria e che siano garantite le condizioni di salute e sicurezza in tutti gli stabilimenti.

“Il futuro della Siderurgia, passa dalla presa di posizione del Governo, nazionalizzando gli impianti o diventando socio di maggioranza da subito e non dal 2024, mettendo così manager di riferimento che possano controllare e gestire l’azienda - hanno detto il segretario generale FIM Cisl Liguria Christian Venzano e il responsabile RSU FIM Cisl Acciaierie d’Italia a Genova Nicola Appice - non c’è più tempo, zero certezze anche per  stabilimento di Genova:  dobbiamo intervenire subito se vogliamo evitare questo trascinamento che mette in pericolo  la Siderurgia nel nostro paese con il grande rischio di trascinarla verso la chiusura. Davanti a questa prospettiva noi non staremo fermi e useremo tutte le nostre forze".

"Serve una presa di responsabilità da parte del Governo per invertire la lenta agonia oggi presente negli stabilimenti di Acciaierie d'Italia - ha detto Stefano Bonazzi segretario generale Fiom Cgil - Il Ministro ha dichiarato la volontà di modificare la governance, con l'ingresso dello Stato come azionista di maggioranza.
Se quella è la strada scelta, la perseguano in tempi brevi. Troppo spesso in questi anni abbiamo ascoltato proclami della politica mai concretizzatisi: i risultati nell'ex Ilva sono sotto gli occhi di tutti".

 "Finalmente sentiamo parlare di visione strategica industriale - ha detto l'assessore allo Sviluppo Economico di Regione Liguria Andrea Benveduti - Concordo su quanto detto dal ministro alle Imprese e al Made in Italy Adolfo Urso, dopo decenni di delocalizzazioni e svendite, l'Italia deve riappropriarsi di asset strategici per pianificare un serio sviluppo produttivo nel medio e lungo termine. In questo scenario, la filiera dell'acciaio va, non solo preservata, ma implementata, con l'utilizzo delle migliori tecnologie, sia per efficienza che attenzione ambientale senza però rendere irrealizzabile e insostenibile l’attività economica. 

Condividiamo al contempo le preoccupazioni sollevate dai sindacati circa le prospettive a breve e medio termine, alimentate anche dall’improvvida decisione di Acciaierie d’Italia di sospendere l’attività 145 aziende dell’indotto - aggiunge l'assessore - Siamo tuttavia fiduciosi che il nuovo governo sappia cambiare rotta su questi temi, rispetto alle fallimentari scelte del passato, con una moderna definizione di priorità strategiche per aziende che devono seguire criteri, più che di pura finanza, di interesse nazionale”

“Siamo altresì fiduciosi che il nuovo Governo – ha aggiunto l'assessore regionale al Lavoro Augusto Sartori – adotterà tutte le misure possibili per salvaguardare i tanti lavoratori del sito di Genova di Acciaierie d'Italia e di tutto l'indotto. Le parole di oggi del ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone vanno in questa direzione”.

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