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Il viceministro: "Lo stato di salute delle nostre infrastrutture ci dice che nei prossimi 15/20 anni debbano essere ricostruite, ma potrà succedere se ci saranno strade alternative"
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di Matteo Angeli

GENOVA - In questi giorni a Palazzo di Giustizia di Genova stanno sfilando i testimoni del crollo del ponte Morandi. Il processo è entrato in una fase molto delicata.

"Stiamo lavorando per evitare che tragedie di questo tipo non si possano più ripetere - il commento a Primocanale di Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture presente all'evento di Liguria Digitale al Porto Antico - credo che la giustizia debba fare un lavoro importante, anche la sentenza vincolerà molte decisioni dei prossimi anni sul sistema infrastrutturale del paese. La vicinanza deve essere non solo formale ma anche sostanziale".

Poi sullo "stato di salute" delle infrastrutture in Liguria. "La nostra regione è la più critica a livello europeo - continua Rixi -  per il fatto che orograficamente non ha tratti pianeggianti a parte la piana di Albenga e un po' di entroterra nello spezzino. Abbiamo una rete stradale, autostradale e ferroviaria formata da un'infinità di viadotti e gallerie, prima regione a livello europeo, deteniamo il primato a livello nazionale con oltre il 50% di gallerie è evidente che tutto questo con lavori non sono stati fatti negli ultimi vent'anni hanno fatto che lo stato di salute delle nostre infrastrutture ci dice che nei prossimi 15/20 debbano essere ricostruite. Ma potrà succedere solo se ci saranno strade alternative Terzo Valico e Gronda ad esempio, altrimenti sarà impossibile Non bastano le manutenzioni per riportare la infrastrutture alle caratteristiche originarie perché dopo x anni, soprattutto quelle strutture in cemento armato hanno bisogno di una profonda rivisitazione. E in Liguria ma anche in Europa occidentale in generale la maggior parte sono state create nel secondo dopo guerra".