GENOVA - L'Argentina di Lionel Messi ha conquistato il campionato di calcio mondiale battendo in una spettacolare finale la Francia ai calci di rigore. Per gli argentini è il terzo titolo iridiato dopo quelli conquistati nel 1978 in casa (dove aleggia l'ombra del regime militare che diede una spinta decisiva al trionfo) e nel 1986 sotto i colpi di genio del 'D10s del calcio' Diego Armando Maradona.
Ma si sa, il paese argentino è figlio dell'Italia con i migranti che tra fine 1800 e inizio 1900 partirono in massa dal porto di Genova a bordo di transatlantici in cerca di miglior fortuna in Sud America. Tra il 1871 e il 1900 si recarono in Argentina più di 800 mila italiani: una media di quasi 9 mila persone l'anno nel primo decennio, 39 mila nel secondo e quasi 37 mila nel terzo. Tra il 1901 e il 1910 sbarcarono in Argentina oltre 734 mila italiani e quello fu il decennio con la più alta intensità migratoria.
E nella rosa argentina che ha conquistato il mondiale in Qatar non potevano mancare i 'figli' (ormai nipoti da generazioni) di chi all'epoca ha messo tutti i suoi averi in valigia ed è partito per il Rio della Plata. Tra questi c'è Nicolás Alejandro Tagliafico nato il 31 agosto del 1992 che ha i nonni paterni originari di Genova (quelli materni sono invece di Lamezia Terme). Storie di migrazioni che si incrociano.
Uno dei grandi protagonisti della finale contro la Francia è stato Angel Di Maria autore della rete del momentaneo 2-0. Le sue origini non soni liguri ma il suo soprannome sì. E' infatti chiamato per il suo fisico asciutto e sottile 'El Fideo' che deriva da il 'fide', nome dato dai genovesi a un tipo di spaghetto molto sottile, 'il fidelino' che veniva spesso condito con l'immancabile pesto alla genovese. Proprio i 'i fidelini' tra l'altro diedero il nome alla corporazione dei pastai a Genova detti appunto 'Fidelari'.
Tra gli altri giocatori argentini campioni del mondo di origine italiane ci sono il commissario tecnico Lionel Scaloni (Origini di Ascoli Piceno), Franco Armani (origini toscane) e German Pezzella (Origini campane, di Frattamaggiore), Geronimo Rulli, Lionel Messi (origini di Recanati nelle Marche).
Intanto i complimenti all'Argentina campione del mondo sono arrivati anche dal presidente di Regione Liguria Giovanni Toti che sui social ha omaggiato Messi: "Forza, coraggio, determinazione: il vero vincitore di questo mondiale ci ricorda nel modo più incredibile che con i sacrifici e la passione tutto è possibile. Ci insegna che i no rendono più forti dei sì, che le salite più impervie diventano facilissime discese e che essere sottovalutati di solito è l'inizio di una grande scalata verso il successo. E che soddisfazione farli ricredere! Grazie Messi, questo insegnamento è ancora più importante di tutti i tuoi goal. E ora goditi la favola che sognavi da bambino, il mondo gioisce con te".
I prossimi mondiali, quelli del 2026 si giocheranno tra Stati Uniti, Canada e Messico. La storia della competizione iridata torna dunque nel nuovo continente a 12 anni di distanza dai mondiali del 2014 in Brasile. Il primo campionato mondiale di calcio si giocò in Uruguay nel 1930. E anche in quel caso ci fu una curiosità legata a Genova.
A portare, le poche, nazionali europee oltreatlantico ci pensò il piroscafo italiano Conte Verde che salpò da Genova per le Americhe trasportando le comitive rumena, francese e belga insieme ad altri normali passeggeri. I rumeni salirono proprio a Genova mentre i francesi da Villefranche-sur-Mer e i belgi si imbarcarono a Barcellona. Il Conte Verde trasportò anche Rimet, la Coppa del Mondo che venne custodita nella cassaforte di bordo e tre arbitri europei: i belgi Jean Langenus e Henry Christophe, insieme al francese John Balway.
IL COMMENTO
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