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Secondo le stime la spesa media degli italiani durante il periodo dei saldi invernali si dovrebbe aggirare attorno ai 179 euro a testa. Sempre più diffuse le vendite online. Dal settore la richiesta: "Spostare il periodo più in avanti nel calendario"
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di Andrea Popolano

LIGURIA - Al via anche in Liguria i saldi invernali. In un anno contraddistinto dall'inflazione e dal rincaro di bollette di gas e luce e in ultimo del costo di carburanti e pedaggi autostradali ecco che arriva il momento di sfruttare le occasioni per rifarsi il guardaroba.

Secondo Francesca Recine, presidente regionale e vicepresidente nazionale Fismo Confesercenti lo scenario che si prospetta davanti è positivo: "I negozi di tradizione chiudono con il segno più il periodo di vendite natalizie, e questo ci induce ad essere ottimisti anche in vista dei saldi, per i quali ci aspettiamo una spesa del 10% maggiore rispetto allo scorso anno. In particolare saranno le città a vocazione turistica, e fra queste sicuramente anche Genova, a beneficiare del primo weekend di vendite ribassate".

E di turisti Genova e la Liguria in queste feste ne hanno visto parecchi con gli albergatori del capoluogo ligure soddisfatti per il tutto esaurito raggiunto (leggi qui). A Genova nelle giornate di giovedì 5 e sabato 7 gennaio (venerdì 6 è festa) i parcheggi delle Blu Aree e delle Isole Azzurre saranno gratis (Leggi qui).

Secondo le stime la spesa media degli italiani durante il periodo dei saldi invernali si dovrebbe aggirare attorno ai 179 euro a testa, numeri in leggero aumento rispetto a quanto registrato un anno fa. Calzature e capi d'abbigliamento di stagione sono i beni più acquistati. Ormai sempre più spesso l'online la fa da padrone: quasi il 35-45% degli acquisti per i saldi invernali saranno effettuati su siti di e-commerce. Le piccole realtà del commercio sotto casa però provano a resistere e ad adattarsi ai tempi (leggi qui).

Come ogni anno chi lavora nel settore chiede che la data di avvio dei saldi invernali venga spostata più in avanti e non così a ridosso delle feste.  "Ci sono le troppe promozioni, autorizzate e non, praticate dalla grande distribuzione e dai colossi dell'online praticamente in ogni momento dell'anno, che hanno finito con il disinnescare l'effetto-bomba che i saldi avevano un tempo - prosegue Recine - come andiamo ormai dicendo da anni, una partenza così anticipata ha finito con lo svuotare di senso quello che era nato come un mezzo a disposizione dei commercianti per svuotare i magazzini dalle rimanenze".

"Le spese per regali e cenoni vari sono freschi e sul conto delle famiglie si fanno sentire. Le generazioni nuove ormai hanno l'abitudine a comprare online - racconta un commerciante genovese di San Fruttuoso attivo nel settore da oltre due decenni ormai -. Rispetto al passato è cambiato molto. Di certo però è necessario che i commercianti si adattino ai tempi e investano su social ed e-commerce". Tutti d'accordo? Intanto il 5 gennaio si parte per terminare il prossimo 18 gennaio. 

Ma come sempre in queste situazioni da parte di Aduc (Associazione utenti e consumatori) arrivano i consigli per evitare fregature.

1) Nei giorni precedenti l'avvio dei saldi fare un giretto prima nelle vetrine in presenza e online e prendere nota dei costi di alcuni prodotti, in modo da confrontarli poi con i prezzi che compariranno i giorni dei saldi. "Sorpresa" possibile: i prezzi su cui viene applicato lo sconto non sono quelli originari, ma ritoccati in modo che il prezzo "scontato" di vendita è identico o simile a quello non scontato del periodo pre-saldi.

2) Sui cartellini deve essere indicato il prezzo originario con la percentuale di sconto.

3) Si prenda nota di quei negozi che non ottemperano al divieto di non fare sconti nel periodo pre-saldi, che non pubblicano le percentuali di sconto e inviare denunce documentate alle autorità di polizia annonaria (vigili), nonché all'Antitrust per pratica commerciale scorretta.

4) Gli acquisti che non piacciono possono essere cambiati:
acquisti in presenza: se il commerciante ha esplicitamente comunicato la sua disponibilità a farlo;
acquisti a distanza: vale il diritto di recesso entro 14 giorni dall’acquisto o ricezione della merce. Le spese di spedizione sono a carico del consumatore; gli acquisti (a distanza e in presenza) che non sono conformi a quanto indicato in etichetta, in pubblicità o nella descrizione del venditore. Il difetto deve essere denunciato entro 26 mesi dall’acquisto. Si ha diritto a riparazione, cambio o resa dei soldi. Le spese di spedizione sono a carico del commerciante.   

 

 

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