GENOVA - Tragedia in un appartamento di via Anfossi, a Genova Pontedecimo: una guardia giurata di 32 anni, Andrea Incorvaia, ha prima ucciso la fidanzata Giulia Donato, 23 anni, con un colpo di pistola, poi ha indirizzato l'arma verso di sé e ha esploso un altro colpo togliendosi la vita.
A far scattare l’allarme le urla di un famigliare del 32enne. Sul posto sono intervenuti i medici del 118, ma per Giulia e Andrea non c'era più niente da fare, erano entrambi senza vita nella piccola abitazione. Lei si trovava a letto perché influenzata. Lui è stato trovato in un'altra stanza dell'abitazione.
Nell'appartamento di via Anfossi sono poi arrivate le auto degli agenti delle volanti, seguiti dagli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile e gli specialisti della scientifica che hanno avviato le indagini e i rilievi per ricostruire l'esatta dinamica della tragedia.
L'abitazione teatro della tragedia è quella dove abitava la ragazza mentre Incorvaia viveva in via Ventotene al Lagaccio. Il movente del delitto sarebbe la gelosia dell'assassino in quanto sembra che la ragazza avesse deciso di lasciare il 32enne.
In via Anfossi si è recato anche il medico legale e il magistrato di turno Francesca Rombolà. La tragedia si è consumata nel corso del pomeriggio di mercoledì 4 gennaio.
Secondo quanto ricostruito fino a questo momento sembra che Incorvaia assumesse degli psicofarmaci. Nel passato della ragazza un'altra tragedia: da una precedente relazione aveva avuto una bambina che era però morta dopo un mese dalla nascita quando era ancora nell’incubatrice.
Nella pagina Facebook della ragazza una foto postata a fine maggio che annunciava il fidanzamento con Incorvaia. “È una cosa dura da digerire anche se non li vedevo spesso - racconta un vicino di casa -. Lei, che abitava in questa palazzina, non era tanto socievole ma non ha mai dato problemi. Lui l’ho visto qualche mattina ma niente di più”.
IL COMMENTO
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