GENOVA - Lavori al termine per le aiuole di viale Brigata Bisagno e viale Brigate Partigiane a Genova. In corso le lavorazioni lungo la aiuola 7. A breve le operazioni di posa delle piante lungo terminerà in tutta l'area. Quello in corso è infatti l'ultimo tratto mancante del progetto complessivo.
"E' stato necessario un importante intervento per posizionare la statua - spiega Giorgio Costa agronoma e responsabile per il Comune del settore verde pubblico -. Abbiamo dovuto sistemare la soletta e adattata il terreno a ospitare il peso. Ci sono stati dei problemi di livellamento che abbiamo dovuto sistemare. A inizio febbraio arriveranno le piante e tra fine febbraio e inizio marzo puntiamo a concludere il lavoro" condizioni meteo permettendo. L'aiuola numero 7 è lunga 130 metri e ha richiesto per il suo riempimento un volume di terra di circa 650 metri cubi.
Tra le piante che comporranno i disegni con i medaglioni tipici e gli altri abbellimenti ci saranno le canne, il phormium (detto anche Lino della Nuova Zelanda) e altre piante arbustive che fanno i fiori in estate. Il tutto seguendo il progetto così come approvato dalla soprintendenza con il disegno con i festoni. L'attesa ora è soprattutto per il prato. "E' fondamentale perché arriva in rotoli già pronti solo da posare e non c'è la necessità di aspettare che cresca" precisa Costa. A produrre il prato in arrivo aziende della Toscana e Lombardia.
I primissimi lavori sono iniziati nel novembre del 2019 quando era stato deciso di riportare le aiuole col verde originale così come impostate negli anni Sessanta dal progetto curato allora dall'architetto Luigi Carlo Daneri. Nel maggio del 2021 era stata completato il secondo dei tre lotti previsti: quello che da via Ceccardi arriva fino a via Pisacane. Il primo lotto era quello che dalla rotatoria della Foce arriva a via Cecchi.
L'agronomo e responsabile del settore verde pubblico analizza anche le difficoltà affrontate in questi mesi. "Certamente il caldo prolungato ha creato problemi sulla gestione della vegetazione. Tutto il sistema è comunque ottimizzato. L'estate è stata secchissima e avere un tappeto verde ha un suo costo. All'anno facciamo circa 30 tagli. Inoltre è particolarmente complessa da gestire la questione delle infestanti. Con una stagione così lunga non c'è stato un vero e proprio ricambio stagionali delle stesse infestanti - precisa Costa -. Di solito abbiamo due gruppi di infestanti che si alternano, quelle della stagione primaverile ed estiva e poi quelle della stagione estivo-autunnale. Se le stagioni vanno avanti come è stato quest'anno le infestanti crescono di più" e di fatto si rafforzano e diventa più complicata la loro gestione.
A pagarne le conseguenze maggiori sono state le vicine Caravelle che ancora adesso sono senza fioritura. Costa fotografa la situazione: "Abbiamo dovuto eliminare uno strato di terreno perché si erano formati grande quantità di piccoli bulbi dell'oxalis (anche note come ossalide). Si tratta di un'infestante che ha una grande capacità di resistenza. Abbiamo dovuto fare un intervento importante, abbiamo eliminato il 90% dei bulbi. E' arrivata la nuova terra, sarà un lavoro lungo. Poi metteremo le primule. Ci vorrà più di un mese. Anche in questo caso tra fine febbraio e inizio marzo dovrebbero essere pronte". Non banale ma anche portare in cima la terra è un lavoro di forza e di fatica senza l'ausilio di mezzi meccanici.
Problema simile anche nelle aiuole di corso Italia, proprio accanto alla nuova pista ciclabile. "Qui stiamo sperimentando un nuovo sistema. Di fatto stiamo posizionando nel fondo della vasca un telo marrone che ha la funzione di limitare e ridurre le infestanti. Non è solo una questione estetica ma di sicurezza" conclude l'agronomo.
IL COMMENTO
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