GENOVA - Clima pazzo in Liguria con un calo delle temperature che in alcune parti della Liguria sono arrivata a sfiorare i - 9 gradi. Un altro duro colpo per il settore agricolo della regione che ancora una volta, dopo gli aumenti dei costi dell'energia e il lungo periodo siccitoso che si è registrato negli ultimi mesi del 2022, si trova a fare i conti con problemi e tagli ai raccolti.
A fotografare la critica situazione di molti agricoltori liguri è Andrea Sampietro, direttore regionale di Confagricoltura, ai microfoni di Primocanale dopo la nevicata che ha imbiancato l'entroterra della Liguria (GUARDA LE FOTO). L'arrivo del maltempo con freddo e gelo notturno rischia infatti di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti e sul carrello della spesa dopo che il caldo anomalo aveva favorito il risveglio vegetativo anticipato di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle.
Liguria, caldo e rischio gelo: piante e api impazzite, a rischio il raccolto - ECCO PERCHÈ
"Siamo passati da temperature alte, come quelle di dicembre 2022 che erano di due gradi superiori alla media, a quelle di questa notte che sono scese sotto lo zero - spiega Sampietro -. Lo sbalzo termico crea problemi all'agricoltura, a tutto tondo: per esempio ci sono alberi da frutta che avevano subito una fioritura anticipata visto il tempo primaverile che ora subiranno dei grossi danni, esattamente come gli ulivi e tutte quelle piante che al momento dovrebbero essere a riposo".
È quindi previsto un nuovo taglio sui raccolti con perdite complessive che, sommate a quelle per gli eventi estremi del 2022, andranno verso i 6 miliardi di euro. "Non è solo questa gelata, è tutto l'ultimo periodo: la siccità è stata devastante come l'aumento del costo dell'energia, che per molti agricoltori, soprattutto in campi come l'olivocoltura dove molto spesso le aziende sono piccolo e economicamente non pronte ad affrontare tutto questo".
Il freddo, oltre a danneggiare frutteti e coltivazioni, incide anche sugli imprenditori del settore che coltivano nelle serre in un periodo in cui il riscaldamento, necessario a un corretto sviluppo dell'ortaggio, costa anche il triplo: "Chi ha la coltivazione in serra è costretto ad aumentare le ore di uso dell'impianto di riscaldamento, così da contrastare le basse temperature. Per non parlare che non solo c'è chi soffre il freddo, ma c'è anche chi è in sofferenza per il caldo che ha preceduto questo gelo: ricordo che le semine autunnali necessitano di riposare sotto alla neve che crea una coperta termica e permette un corretto sviluppo della coltivazione".
IL COMMENTO
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