GENOVA - Passo avanti nella battaglia di Confagricoltura contro la delibera dell'Arera, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che introduce i limiti agli "extra-profitti" ottenuti dagli impianti alimentati con fonti rinnovabili.
La prima sezione del Tar Lombardia accoglie con la sentenza n. 2677/2022 i primi ricorsi contro la delibera: effetto dell'accoglimento è l'annullamento degli atti impugnato il dl.
In attesa di leggere le motivazioni della sentenza, Confagricoltura, tra i primi ad aver presentato ricorso, si dice soddisfatta per la decisione presa dal Giudice amministrativo. La Confederazione aveva giudicato sin dal primo momento ingiusto il meccanismo previsto dal dl impugnato, secondo il quale i titolari degli impianti sarebbero tenuti a versare (o ricevere) la differenza tra il prezzo di vendita dell'energia e un prezzo di riferimento fissato per legge.
Tale meccanismo di compensazione, contenuto nell'articolo 15bis del decreto-legge Aiuti-ter, riguarda gli impianti di generazione da fonte rinnovabile beneficiari di premi fissi o entrati in esercizio prima del 2010, insieme a quelli non beneficiari di incentivi.
"L'accoglimento del ricorso - precisa il presidente di Confagricoltura Liguria, Luca De Michelis - è un importante segnale rivolto alle tante imprese agricole italiane che hanno investito nella realizzazione di impianti green per puntare all’autosufficienza energetica e alla diversificazione delle proprie attività, e che adesso rischiano di vedere i propri sforzi vanificati da una tassazione che Confagricoltura ritiene discriminante, irragionevole e sproporzionata".
IL COMMENTO
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