GENOVA - È stato il peggior disastro ambientale avvenuto nel Mediterraneo. Era l'11 aprile 1991 quando al largo di Genova tra Voltri e Arenzano la petroliera Haven prese fuoco alzando una nuvola nera nel cielo con le fiamme che avvolgevano la nave.
La Haven batteva bandiera cipriota, era lunga 335 metri e trasportava 144.000 tonnellate di greggio iraniano caricato nel porto di Karag Island destinato a Genova. Durante un’operazione di travaso del greggio si verificò un’esplosione che causò la morte del comandante e di quattro membri dell’equipaggio sviluppando un incendio che sarebbe durato tre giorni con una colonna di fumo che raggiunse i 300 metri di altezza.
Si riversarono in mare enormi quantità di petrolio e nuove esplosioni resero molto rischiose le operazioni di contenimento del greggio in mare. Il 14 aprile la 'Haven' affondò a pochi chilometri dalla spiaggia di Arenzano dove si era lentamente spostata. E si trova ancora lì, meta di appassionati subacquei. Su questa tragedia l'Archivio storico ha una sezione dedicata ricchissima di contributi. Qui vi mostriamo un servizio girato nell'immediatezza del disastro.
Nell'archivio storico di Primocanale è possibile vedere tutti i filmati relativi a quella tragedia con le immagini della diretta di allora di Primocanale (Guarda qui).
La tragedia della Haven avvenne all'indomani del disastro della Moby Prince, avvenuto la sera del 10 aprile 1991. Il traghetto passeggeri, partito da Livorno e diretto a Olbia, entrò in collisione con la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno poco dopo la partenza. In seguito all'urto si sviluppò un vasto incendio alimentato dal petrolio fuoriuscito dalla petroliera che causò la morte di tutte le 140 persone a bordo della Moby Principe, l'unico superstite fu il giovane mozzo napoletano Alessio Bertrand.
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IL COMMENTO
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