GENOVA - Servizi e non servitù: chiedono questo i cittadini del Lagaccio e di Oregina quando si parla della funivia che nei progetti del comune unirà il porto a forte Begato, passando dall'area dell'ex caserma Gavoglio, il cui primo lotto è stato riqualificato alla fine dell'anno scorso. E proprio da quest'area secondo una parte degli abitanti, quelli non totalmente contrari all'opera, dovrebbe partire l'infrastruttura, che in questo modo non sovrasterebbe le case. "Noi diciamo di considerare questo spazio riscattato come luogo dei collegamenti tra città, quartieri e sistema dei parchi nei forti - spiega Angelo Chiapparo, componente coordinamento associazioni Oregina Lagaccio -. La cosa più ovvia che stava in questa visione delle cose era che la funivia potesse partire da qua e quindi interessare solo la parte montana del territorio genovese, liberando dall'incubo delle cabine e delle cabine sulla testa dei cittadini".
Lunedì 17 aprile alle 17:30 il coordinamento delle associazioni Oregina-Lagaccio terrà alla Gavoglio un'assemblea pubblica dove si discuterà dell'opera nel tentativo di creare un percorso partecipato col Comune. L'area dell'ex caserma per i cittadini dovrebbe rappresentare un punto di unione tra tutte le aree che vi si affacciano, per esempio dotandola di ascensori che possano agevolare gli spostamenti. L'accesso alla Gavoglio nell'idea degli abitanti resterebbe quello attuale, riqualificando la strada con marciapiedi e aree verdi che invoglino cittadini e turisti ad attraversare il quartiere e non a sorvolarlo a bordo della funivia. Ma il margine di tempo è ridotto per i ritmi imposti dal Pnrr: i lavori dovrebbero partire ad inizio estate.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci