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Sulla mappa tante le testimonianze della Liguria, comprese alcune 'brutte cartoline': "Ci raccontano che la nostra sensibilità è cambiata" spiega Elena dell'Agnese, ideatrice del progetto
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di Riccardo Olivieri

GENOVA - Un lavoro di ricerca per indagare come è stato rappresentato il paesaggio italiano dagli anni del boom economico in poi e come viene mostrato ancora oggi: a Genova è stato presentato "Greening the visual", il progetto dell'Università di Milano-Bicocca, IULM e Tor Vergata che raccoglie foto, video e testimonianze di tanti professionisti e amatori consultabile online. "Credo che lo studio di approfondimento su come muta il paesaggio e su come muta la percezione degli ambiti che connotano la sostenibilità, quindi l’ambiente, la parte economica e quella sociale, sia doveroso per svolgere un ruolo come enti di ricerca anche di supporto alle istituzioni nelle scelte - spiega il rettore dell'Università di Genova Federico Delfino -. Oggi si presentano i risultati, un atlante dei paesaggi italiani che è anche un modo per promuovere il nostro Paese. Il tema riguarda non solo i contesti rurali ed extraurbani ma le città. La prospettiva della sostenibilità dà maggiore inclusione sociale e possibilità di sviluppo economico".

Anche la Liguria offre tante cartoline, sia per le sue bellezze naturali, come le Cinque Terre, sia per le pesanti modifiche al paesaggio dovute all'industria pesante o alle infrastrutture come la sopraelevata: "Abbiamo una collezione di brutte cartoline: la Liguria è bellissima ma è stata trasformata pesantemente negli anni del boom con la costruzione di edifici non sempre perfettamente inseribili nel paesaggio, anche se molte cartoline ce li presentano come cose interessanti - spiega Elena Dell'Agnese, professore ordinario Geografia alla Bicocca e ideatrice del progetto -. Se negli anni '60 una balera circolare o una ferrovia sono rappresentate come cose interessanti vuol dire che la nostra sensibilità è cambiata: queste immagini possono dirci qualcosa su come le persone che le hanno prodotte pensavano dovesse essere l'ambiente italiano".