SAVONA - Si corre ai ripari su tutto il territorio del centro-ponente ligure per contenere la diffusione della peste suina africana. Al momento sono sette i comuni della provincia di Savona a essere stati inseriti nella "zona rossa" definita e confermata dall'ordinanza ministeriale: Albisola Superiore, Celle Ligure, Varazze, Stella, Pontinvrea, Sassello e Urbe. "Nell'ambito della zona infetta ci sono delle indicazioni molto precise, che di fatto vietano qualsiasi attività che possa portare a un contatto con i cinghiali e quindi alla diffusione della malattia. La diffusione può passare anche attraverso le suole delle scarpe, ecco perché si è vietato l'accesso a queste aree dell'entroterra" spiega Marco Lovesio, direttore del dipartimento di prevenzione e della struttura complessa sanità animale dell'Asl2.
"I servizi veterinari sono impegnati a rilevare l'area di trasmissione attraverso il campionamento delle carcasse dei cinghiali ritrovati morti e di quelli abbattuti perché moribondi. Siamo impegnati anche sul versante degli allevamenti suinicoli attraverso la verifica dei requisiti di biosicurezza dei nostri allevamenti" prosegue Lovesio.
"I casi confermati, anche se al momento non sono elevati tra Savona e Genova, aumenteranno dopo nuovi accertamenti di laboratorio. Ricordo che pur non trattandosi di una malattia pericolosa per l'uomo, che non si può infettare né per via diretta né attraverso il consumo di alimenti contaminati, ma il rischio è a carico dell'allevamento di suini domestici e l'industria di trasformazione", conclude. Si opera quindi su un doppio versante, quello del benessere degli animali e quello economico, in quanto la zona in cui si sono verificati i primi casi è al centro di un'area rappresentata da Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna leader nell'allevamento suinicolo.
IL COMMENTO
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