GENOVA-Scattato l'allarme peste suina africana in Liguria dopo il ritrovamento di tre cinghiali morti contagiati sul confine con il Piemonte e a Isola del Cantone. Arenzano, Busalla, Campo Ligure, Campomorone, Ceranesi, Cogoleto, e Genova, sono solo alcuni dei comuni in cui gli Ambiti Territoriali di Caccia consigliano di non cacciare nessuna specie e di segnalare ogni ritrovamento di carcasse di ungulati, stando attenti a non maneggiarle.
Lo stop alla caccia indetto dagli ATC, anche se non ancora formalizzato, per cercare di evitare la dispersione di eventuali esemplari nei territori limitrofi, divide gli animi di cacciatori e agricoltori. Vietate anche la raccolta di funghi e altre attività concernenti le aree boschive. Se da una parte c'è chi vede il divieto di caccia come una necessità per fermare il diffondersi della malattia virale, c'è chi lo vede come una scelta che renderà ancora più grave la 'situazione cinghiali' in Liguria. "Con il blocco della caccia per questi casi di peste suina, avremo ulteriori problemi sul territorio - spiega in una nota Aldo Alberto, presidente della Confederazione Italiana Agricoltura Liguria -. I dati sono evidenti: i capi abbattibili in questa stagione erano 23.200: quelli abbattuti al 31 dicembre del 2021 13.500. Ora la situazione si aggraverà ulteriormente."
Peste suina africana, in alcuni comuni genovesi verrà vietata la caccia-LA LISTA
Non è la prima volta che gli agricoltori cercano di sfoltire la popolazione di ungulati liguri. Proprio Cia Liguria aveva indetto una raccolta firme a sostegno di una petizione per cambiare la legge regionale e dare una soluzione più adeguata al rimborso per i danni che gli agricoltori subiscono dai cinghiali, necessaria, secondo il presidente, ora più che mai: "Una ragione in più per accelerare le azioni di modifica della legge regionale che abbiamo richiesto e avviare una concreto piano di contrasto riducendo il numero di cinghiali in circolazione."
Peste suina africana: cinghiale infetto a Isola del Cantone-LA NOTIZIA
La Peste suina africana, malattia virale che colpisce suini e cinghiali, è altamente contagiosa e spesso letale per gli animali. Il pericolo più grande è rappresentato dalla possibilità che la malattia contagi animali domestici con gravissimi danni per l’economia del settore. Per questo è stata istituita un'Unità di Crisi regionale e nazionale in cui partecipa anche Alisa, l'Agenzia che gestisce la sanità ligure. All’Unità di Crisi parteciperà il responsabile del Servizio Veterinaria Roberto Moschi che ha spiegato: "Il Ministero della Salute emetterà ordinanze per definire le restrizioni che interessano una parte del territorio ligure e riguardano caccia, zootecnia, movimentazione di animali e export delle carni. Nessuna psicosi, la carne suina e di cinghiale in vendita non presentano nessun rischio per l'uomo perchè controllate."
IL COMMENTO
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