GENOVA -La cucina popolare genovese celebra il primo anno di attività, confermando il suo impegno non solo nel fronteggiare l’emergenza alimentare, ma anche come fulcro di socializzazione e coesione comunitaria.
Nata da un'idea di Aldo Milfa e sostenuta dall'ex presidente del municipio D'Avolio, la trattoria sociale ha finora prodotto circa 5.000 pasti, contribuendo al benessere di molti.
Il presidente Marco Furnò ricorda con gratitudine l'impegno e la passione di quasi 300 soci, sponsor e, in particolare, delle parrocchie e dell’ATS, gli ambiti territoriali sociali, la cui professionalità è stata determinante.
Il sostegno di queste entità ha reso possibile la realizzazione e la crescita del progetto. Furnò sottolinea come i volontari di sala e cucina siano senza ombra di dubbio il fulcro del progetto e per questo meritano un plauso speciale.
Grazie alla crescente partecipazione e al sostegno, l'attività, iniziata il 27 settembre 2022, ha ampliato la sua offerta: da due giorni a settimana, martedì e giovedì, dal 15 febbraio ha incluso anche il mercoledì e dalla scorsa settimana, il servizio è stato esteso a quattro pranzi, dal martedì al venerdì.
Attualmente, la media dei beneficiari per ogni incontro si attesta tra 30 e 35 commensali, mentre l'elenco completo dei beneficiari ATS conta 70 persone.
Un esempio virtuoso di collaborazione è quello instaurato con la Fondazione Passadore.
Grazie al suo impegno, verrà inaugurata a breve una nuova cucina, ulteriore testimonianza della solidarietà e del lavoro congiunto per il bene comune.
Guardando al futuro, la cucina popolare genovese ha l'ambizione di espandersi con progetti che vadano oltre il semplice pranzo sociale, rivolgendo la sua attenzione anche Cucina Popolare Genovese ETS – Via del Fossato 2 16137 Genova – e-mail: tel: +39 3316014269 ad altre iniziative rivolte alla collettività, consolidando così la sua missione di inclusione e sostegno.
IL COMMENTO
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