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Il sindacato in una nota: "Ci sono 1200 lavoratori senza certezze sul futuro"
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di redazione

GENOVA - È tornato al centro dell'attenzione il futuro dell'ex Ilva. Nello stabilimento di Cornigliano a Genova lunedì è in programma l'assemblea con lavoratori e sindacati che faranno sentire la propria voce, la richiesta è quella di chiarezza da parte del gruppo e del governo sul futuro delle produzioni in Italia. All'orizzonte anche la proclamazione di uno sciopero di 24 ore come spiegano in una nota Fim Cisl Liguria e le Rsu Fim Cisl di Acciaierie d’Italia e Ilva in amministrazione controllata.

Si sta vivendo "il periodo più buio della storia della siderurgia del più grosso impianto produttivo italiano rischia di giungere al capolinea - spiegano dalla Fim Cisl e Rsu -. Non sono serviti gli appelli e le denunce della RSU di stabilimento in tutti questi anni. Oggi, più che mai, le preoccupazioni sono al limite, soprattutto dopo l'ultimo incontro col governo che non ha assolutamente rassicurato i rappresentanti dei lavoratori. Non solo per il destino dei 965 occupati in Acciaierie d'Italia a Cornigliano ma anche per gli oltre 200 lavoratori di Ilva in AS ancora in attesa di una proposta di assunzione come scritto dall'accordo del 2018 che ormai si sentono abbandonati ad altri destini ancora da definire’’.

Negli scorsi giorni anche il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti ha sottolineato la necessità di trovare soluzioni per un settore "che considero strategico per il Paese" (Leggi qui).

La nota della Fim Cisl aggiunge: "La FIM Cisl con i suoi rappresentanti saranno presenti lunedì mattina all'assemblea con la consapevolezza che oggi sia complicato dover chiedere ai lavoratori, in questo periodo di uso massiccio di cassa integrazione, un ulteriore fatica in termini economici, ma non possiamo assolutamente escludere uno sciopero nella giornata di lunedì. In netto accordo con l’ iniziativa di Taranto, siamo pronti a proclamare 24 ore di sciopero su Genova. Questo purtroppo è destinato ad essere l'inizio di una lunga serie di azioni di lotta che vanno concordate con i lavoratori. Ricordando che a breve ci sarà un coordinamento nazionale delle RSU e le Segreterie di tutti i siti, per definire un percorso unitario e condiviso di mobilitazioni. E ci aspettiamo che Regione, Comune di Genova, politica locale e parlamentari liguri escano allo scoperto per difendere la siderurgia nella nostra città e quindi schierarsi finalmente dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori. Basta parole, ci aspettiamo fatti concreti’’, concludono Fim Cisl e Rsu"