GENOVA - "State con loro già prima della mezzanotte, tenete le finestre chiuse e alzate il volume della Tv": sono questi i consigli degli animalisti per proteggere gli animali da compagnia dai botti di capodanno, che possono spaventarli o, nei casi peggiori, causarne la morte proprio per lo spavento.
"Abbiamo raccolto dei pappagalli morti per strada per lo scoppio dei petardi" racconta Fabio Dolia del gruppo Animalisti Genovesi a margine di una protesta sotto il palazzo della Regione contro la caccia. Poi l'appello: "Chiediamo di fare a meno dei botti di capodanno, ci sono tantissime alternative con spettacoli sonori e visivi che non richiedono l'esplosione di petardi, che sono pericolosi e possono spaventare anche a morte gli animali".
Per quanto riguarda la caccia, gli animalisti rimproverano alla Regione alcuni provvedimenti come "l'aumento delle specie cacciabili in selezione come cervo e muflione, l'aumento dei giorni destinati alla caccia, la riduzione di alcuni parchi come quello di Portofino, perché anche questo favorisce l'aumento del terreno disponibile, per arrivare alla caccia con arco e frecce, estremamente crudele e pericolosa per gli animali che difficilmente vengono uccisi sul colpo ma pericolosa anche per chi si dovesse trovare vicino agli animali feriti che potrebbero essere imbizzarriti".
"I cacciatori in Liguria - spiega Dolia - sembrano essere attorno ai 12mila, un numero esiguo che non giustifica un impegno così spropositato a loro favore. Teniamo presente le molteplici ricerche scientifiche che ormai evidenziano come la caccia non serva a ridurre il numero degli animali. Facciamo l'esempio dei cinghiali, che sono la specie che desta più attenzione qui a Genova: il loro numero non dipende da quanti animali vengono uccisi ma dalle risorse disponibili sul territorio. Quindi - conclude -, oltre che crudele, ammazzare così tanti animali non è nemmeno utile".
IL COMMENTO
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