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Manifestazione di cittadini e associazioni davanti al palazzo della Regione in piazza De Ferrari a Genova. Il governatore Toti: "Nessun ligure pagherà un euro in più"
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di Andrea Popolano

GENOVA - Le tariffe dei treni delle Cinque Terre al centro di un vertice in Regione tra il governatore Giovanni Toti, gli assessori ai trasporti e turismo Augusto Sartori e alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone, il presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre Donatella Bianchi, i sindaci del territorio e Tiziano Savini, direttore regionale Liguria di Trenitalia.

La firma ufficiale al protocollo ancora non c'è. Ancora qualcosa da sistemare ma sono comunque stati trovati alcuni accordi con i sindaci della zona. Tra questi l’aumento dei treni notturni, la riduzione delle giornate in fascia rossa, la scontistica per chi soggiorna per più giorni alle Cinque Terre.

Ma è stata una giornata di proteste con cittadini e associazioni che hanno manifestato davanti al palazzo della Regione. Cartelli e cori di protesta da parte dei cittadini. "Le Cinque Terre non sono il bancomat della Regione", "Un accordo senza di noi è un accordo contro di noi" e "Per quanto vi crediate assolti siete lo stesso coinvolti" le scritte nei cartelli. L'aumento delle tariffe legate alle Cinque Terre è stato approvato a dicembre 2023. A pagare le tariffe in più non sono i residenti delle Cinque Terre né i cittadini liguri ma i turisti. È proprio questo che preoccupate chi ha un'attività nel territorio: il rischio di veder diminuire il numero di visitatori. 

La posizione del presidente di Regione è chiara e ribadisce che "nessun cittadino delle Cinque Terre e nessun cittadino ligure pagherà un euro in più rispetto al 2023: al contrario, i residenti delle Cinque Terre avranno uno sconto sulle tariffe dell’80% rispetto all’anno scorso, così come i proprietari di abitazioni, anche seconde case, e i loro nuclei familiari. L’aumento di cui parliamo si riferisce quindi ai 4,5 milioni di turisti che affollano le Cinque Terre durante la primavera e l’estate, nella speranza che la segmentazione tariffaria favorisca atteggiamenti di consumo più spalmati nel tempo e più consapevoli. Vogliamo un turismo di qualità e vogliamo che il servizio su quel territorio, patrimonio Unesco unico al mondo, valga almeno come un servizio offerto a Venezia, Amalfi, Positano o più banalmente valga come un viaggio in seggiovia per raggiungere un rifugio” conclude Toti.

Per l'accordo vero e proprio sul protocollo servirà però ancora tempo. "Abbiamo registrato alcune aperture sulle proposte che abbiamo avanzato, come parco, come sindaci e anche con il contributo delle associazioni - spiega Fabrizia Pecunia, sindaco di Riomaggiore -. Adesso valuteremo quando riceveremo la proposta formale da parte di Regione. Sarà necessario fare un nuovo passaggio nei consigli comunali e nuovi confronti con il territorio, ma dobbiamo arrivare alla definizione di un accordo che salvaguardi le Cinque Terre e lo sviluppo economico delle Cinque Terre, soprattutto il Parco. La linea dei sindaci è stato comune fin dal principio. Noi abbiamo chiesto subito delle modifiche al protocollo e soprattutto alle tariffe. Sicuramente la visione non è unitaria, però dobbiamo necessariamente nel tavolo istituzionale cercare di trovare la giusta sintesi proprio per il ruolo che tutti noi rappresentiamo" conclude Pecunia.

 

 

 

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