GENOVA - Oltre 700 giorni di conflitto, almeno quattro milioni di sfollati, otto milioni di profughi, più di diecimila civili e 200 mila soldati morti. Il 24 febbraio 2022 il presidente russo Vladimir Putin ha dato il via a quella che lui ha definito una 'operazione speciale' su larga scala in Ucraina, parole che servivano a nascondere l'intento di invadere un Paese. Di questi due anni e della solidarietà che Genova e la Liguria ha dimostrato alla comunità ucraina e ai profughi arrivati nella nostra regione parleremo martedì sera alle 21 a 'People - Cambia il tuo punto di vista'.
Da due anni la chiesa di santo Stefano, sopra via XX Settembre, è diventata ancora di più il luogo di riferimento per la comunità ucraina, nelle prime settimane era diventata un centro di accoglienza fornendo assistenza di qualsiasi tipo.
Tra i progetti che verranno presentati la scuola ucraina il sabato nel salone della chiesa di Santo Stefano dove si insegnano la lingua, la cultura, le tradizioni della terra di origine, affinchè non vadano disperse e possano essere sempre portate avanti. Ma anche la scuola di italiano della Caritas e non solo.
Ci sarà modo di raccontare la visita in Liguria nei giorni scorsi di 10 vedove di guerra arrivate in Liguria per poter vivere alcuni giorni in tranquillità, lontane dal rumore delle sirene, accompagnate da un sostegno psicologico, un modo per provare a gestire la propria sofferenza e la propria difficoltà personale. In futuro questo progetto sarà assunto anche dalla Diocesi, tramite la Caritas, per far sì che tanti gruppi di donne possano vivere questa esperienza.
Ospiti in Terrazza Colombo: padre Vitaly Tarasenko cappellano della Comunità Ucraina a Genova; Manuela Dogliotti responsabile del progetto Ucraina per la comunità di Sant'Egidio; Marco Pinna coordinatore dei corsi di italiano Caritas. Ascolteremo poi storie di chi ha trovato rifugio e una nuova vita a Genova scappando dalla guerra due anni fa. In collegamento dall'Ucraina l'inviata di guerra Stefania Battistini che si trovava nel paese dai giorni precedenti l'inizio della guerra e che ci potrà raccontare quello che ha visto con i suoi occhi in questi 24 mesi.
IL COMMENTO
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