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Interrogazione del deputato Pastorino al governo. Il gruppo che gestisce lo storico marchio genovese ha deciso di delocalizzare la produzione e spostare tutto in Inghilterra
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GENOVA - "La cassa integrazione straordinaria per i 48 lavoratori genovesi di Technisub sino a fine 2024 è una buona notizia ma anche quello della delocalizzazione è e deve restare un tema centrale" così il deputato del Pd Luca Pastorino commenta la risposta arrivata dalla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone sulla questione relativa al futuro della storica azienda genovese fondata nel 1962 da Luigi Ferraro e storico marchio di attrezzature subacquee, controllata dal 1982 dalla francese Aqualung. Oggi la gestione è in mano a un fondo americano. 
 
 
A Genova è scattato lo stato di agitazione. All'interno dello stabilimento in Val Bisagno di Genova si producono prevalentemente maschere, pinne e boccagli. I lavoratori lunedì scorso sono scesi in piazza per chiedere garanzie (Leggi qui). Il gruppo, proprietà del fondo d’investimento statunitense Barings, ha annunciato “la progressiva cessazione delle sue attività produttive condotte presso lo stabilimento Technisub di Genova. La multinazionale francese “ha deciso di trasferire le attività della sede italiana, i mezzi di produzione e il know-how, verso il suo impianto produttivo di Blackburn, in Inghilterra.
 
Il deputato ligure Pastorino al termine della risposta arrivata dall'esecutivo ha aggiunto: "La mia richiesta al Governo, in particolar modo al ministro del made in Italy Adolfo Urso, è che si faccia carico al più presto del tema della delocalizzazione di queste piccole attività produttive, ma anche di quelle più grandi. Coinvolgerò nuovamente il ministro per monitorare la situazione" conclude Pastorino.
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