GENOVA - Il Tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato lo stato di insolvenza di altre tre società del gruppo Acciaierie d'Italia, ossia AdI Tubiforma, AdI Energia e AdI Servizi Marittimi, come richiesto dai commissari straordinari di AdI spa. Per la prossima settimana, invece, è fissata un'udienza anche per AdI Socova, la società francese del gruppo, per la quale ci sono stati problemi di notifica.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aveva già sottoscritto il decreto di estensione della procedura di amministrazione straordinaria di Acciaierie d'Italia. Il 29 febbraio, Il Tribunale fallimentare, presieduto da Laura De Simone, aveva dichiarato lo stato di insolvenza per Acciaierie d'Italia spa. Un passaggio che ha consentito di fatto di avviare l'amministrazione straordinaria. Con la dichiarazione di oggi di insolvenza anche per le altre tre società, e poi per la quarta che arriverà la prossima settimana, può partire così di fatto l'amministrazione straordinaria di gruppo.
Il procuratore aggiunto di Milano Laura Pedio e il pm Pasquale Addesso, nel frattempo, hanno aperto un fascicolo sul caso dell'ex Ilva e, con le dichiarazioni di stato di insolvenza delle società del gruppo siderurgico, nelle prossime settimane gli inquirenti inizieranno ad indagare su possibili profili di bancarotta sulla gestione e sui conti. Alla Procura dovrà arrivare anche una relazione da parte dei commissari sulla base della quale iniziare a condurre i primi accertamenti sul dissesto dell'ex Ilva.
Nel frattempo Sace annuncia le prime iniziative che danno il via al processo di supporto ad Acciaierie d'Italia e al suo indotto: ha deliberato due linee di factoring per sostenere la liquidità e la continuità di AdI e della filiera di fornitori. La prima riguarda la cessione dei crediti che AdI vanta nei confronti dei propri clienti per un importo complessivo di 100 milioni. Sace anticiperà i pagamenti ad AdI, che potrà così disporre di risorse immediate per le esigenze più urgenti. La seconda riguarda il sostegno ai fornitori per un importo fino a 120 milioni di euro.
IL COMMENTO
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