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di Matteo Angeli

Lo ammette anche il sindaco di Genova: "L'obiettivo che avevamo nel 2004 è stato un po' tradito". Ora, a distanza di vent'anni, Genova prova a rilanciare la collina degli Erzelli per farla diventare un polo tecnologico in grado di attirare eccellenze anche dall'estero. C'è da recuperare il tempo perduto, da trovare alcuni finanziamenti che ancora mancano e quindi costruire infrastrutture ad oggi inesistenti. C'è da vincere una scommessa.

"In questi venti anni non si è fatto lo sviluppo come doveva essere - le parole di Marco Bucci - la speculazione edilizia ha forse preso il sopravvento rispetto alla volontà di creare un parco tecnologico come si deve, ed è questo ancora quello che manca. Sono molto contento che l'università abbia deciso di venire qui, che ci sarà l'ospedale tecnologico e l'iit, ma questo non vuol dire che il sogno di prima è stato attuato: c'è bisogno di lavorare, serve un piano industriale che possa portare qui le aziende del comparto. La mia, però, non è una critica ma un'esortazione a pensare che non è tutto concluso ma che stiamo appena partendo, anche se con molto ritardo rispetto al 2004, e sono certo che se ci rimboccheremo le maniche come abbiamo sempre fatto riusciremo a raggiungere anche questo risultato".

Il sindaco ha ricordato di essere stato tra i primi a credere nella creazione del polo tecnologico. "Quando ho iniziato con altri 50 azionisti nel 2004 a costruire Erzelli, avevo pensato di mettere assieme pochi soldi per costruire un villaggio scientifico e tecnologico - ha detto -. Le aspettative erano diverse rispetto a quello che è successo oggi: sono contento che ci siano due edifici con tante aziende, e ho contribuito anche io portando qui Liguria digitale,. Con qualche difficoltà ma alla fine è stato un successo per tutti. Vorrei però che ci fossero tante aziende".

Sulla stessa lunghezza d'onda il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi. "Sicuramente quella degli Erzelli è una ferita aperta, un cerchio che dobbiamo chiudere - spiega - non si può pensare che una città come Genova possa lasciare una cosa a metà, questa è un'area importante che va sfruttata facendola diventare un punto di forza. Apple qualche tempo fa ha scelto Napoli, mentre qui si costruiva ecco perché non dobbiamo perdere occasioni come queste".

E poi sui collegamenti ad oggi inesistenti. "Dobbiamo chiudere l'operazione, lo Stato c'è anche per quanto riguarda le infrastrutture ma prima devono partire i lavori per ospedale e università. Oggi una funicolare non servirebbe a nulla. Mi piacerebbe vedere le ruspe, la gente che lavora, i tempi di realizzazione. In contemporanea, faremo anche la funicolare. Ma le due cose devono andare alla stessa velocità. Troppe volte in Italia sono state fatte infrastrutture ancora prima di costruire  le opere che poi non sono state fatte. Ecco perché dobbiamo procedere con metodo e logica".

Il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, a margine del convegno sulla rigenerazione urbana di Erzelli, conferma l'attenzione da parte di un gruppo privato ad affiancare il pubblico nel progetto Erzelli. "Per ora c'è solo una lettera di intenti in cui Ght ci dice di voler proporre alla Regione un partenariato pubblico-privato per la realizzazione del polo ospedaliero di Erzelli. Nel momento in cui avremo il progetto, immagino intorno all'estate perché serve uno studio di fattibilità tecnico-economica e poi scattano tutti i meccanismi di tutela per chi ha finanziato il progetto, avremo un quadro economico dei conti che però non si potranno distanziare molto dai preliminari di progettazione. Noi abbiamo preparato un preliminare di progettazione che vale 600-800 milioni, che comprende anche i laboratori universitari, a seconda di come sarà realizzato, il partenariato prevede un canone d'uso, un pezzo può essere a carico della Regione, un pezzo può essere a carico di alcuni privati che partecipano già oggi al tavolo di definizione dei progetti di ricerca".