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di r.p.

GENOVA - Dopo un'ora e mezza di discussione, nella giornata mondiale della Terra il consiglio comunale di Genova ha votato una mozione di sensibilità ambientalista. E' stata la consigliera di minoranza Francesca Ghio, lista rossoverde, e già portavoce del movimento Fridays For Future a Genova, a presentare un documento per chiedere al sindaco e alla giunta di attivarsi per inserire nel piano del verde del Comune di Genova, attualmente in corso di stesura, azioni concrete a favore degli insetti impollinatori.

La mozione, con parere favorevole della giunta, e stata votata quasi all'unanimità, chiede che si possano prevedere anche aree con caratteristiche specifiche utili a sostenere e favorirne la riproduzione e a promuovere progetti che favoriscano, ad esempio, la distribuzione nelle scuole della città di buste con semi di fiori utili a sostenere la popolazione di insetti impollinatori. Api da miele, certo, ma anche api selvatiche e bombi, sirfidi, vespe, farfalle, falene, coleotteri. Altri comuni italiani, come Taranto nel 2021, hanno portato avanti azioni in questa direzione.

Ghio ha ricordato l'importanza per gli ecosistemi degli insetti impollinatori: "la loro presenza permette il trasferimento di polline dalle parti maschili dei fiori alle parti femminili di altri fiori compatibili, facilitando così la riproduzione delle piante e la produzione di semi e frutti". Nel suo intervento si è anche soffermata sull'impatto della società capitalistica sull'ambiente e ha attaccato esponenti del governo di centrodestra che avrebbero sminuito problematiche legate al global warming.

La discussione in aula ha visto l'intervento di esponenti di maggioranza e di opposizione. Federico Barbieri, Genova Domani, ha fatto un riferimento ai numerosi sciami di api che nelle passate settimane hanno creato qualche problema in centro città. Lo stesso Barbieri ha ingaggiato un botta e risposta con la stessa consigliera accusandola di avere toni "poco rispettosi" e di "aver tenuto una conferenza". Ghio ha risposto spiegando di avere usato "toni ben più rispettosi di quelli che sono stati usati in aula rossa e di aver voluto contestualizzare".