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GENOVA - Gli arresti di Toti, Signorini, Spinelli, Cozzani e tutto il terremoto che ne è seguito hanno segnato profondamente la nostra regione ma non possono essere paragonati alla tragedia del crollo di Ponte Morandi: è questo il messaggio mandato dalla presidente del comitato Ricordo vittime Ponte Morandi Egle Possetti, dopo che negli ultimi giorni alcuni hanno accostato la portata dei due eventi.

Corruzione: arrestato Signorini, Toti e Spinelli ai domiciliari - LA NOTIZIA

"In questi giorni di brusco risveglio per una parte della Liguria, ci sentiamo chiamati in causa - scrive Possetti in una nota-. Abbiamo sentito parlare di similitudini fra gli arresti ordinati dalla magistratura per corruzione, che hanno ovviamente creato un terremoto istituzionale, ed il crollo del Ponte Morandi. Non ci permettiamo di entrare nel dettaglio perché pensiamo che sarà la Magistratura a lavorare per tirare le fila della vicenda. Pensiamo però sinceramente che questi due eventi non possano essere paragonati minimamente. La nostra tragedia ha fatto emergere in modo eclatante la completa adbicazione di una parte dello stato nella salvaguardia dei propri interessi, anni ed anni di abbandono delle infrastrutture in bocca ai “caimani” che le hanno spolpate e ridotte in brandelli. In questo caso invece pensiamo che lo Stato stia facendo i suoi interessi, vigilando, osservando ed estrapolando quelli che paiono essere comportamenti non idonei e quindi da sanzionare. Questo dovrebbe essere il dovere degli organismi di un “corpo sano”, doveri di uno stato sano. Attendiamo quindi l’evoluzione di questa vicenda, auspicando che il lavoro di controllo, vigilanza e pulizia possa continuare, lasciando che le istituzioni realmente sane possano continuare il loro lavoro nell’interesse dei cittadini".

"In queste settimane nell’aula di tribunale per il Processo Ponte Morandi sono ascoltati vari tecnici delle difese che continuano sempre a voler mistificare la realtà - spiega Possetti -, continuiamo a sentir parlare del RIMT, un sistema di controllo squalificato sotto tutti i punti di vista, cancellato dai radar in tutto il mondo perché inadeguato nel rilievo delle problematiche del calcestruzzo, e qui ancora una volta ci vogliono far credere che questo sistema nella versione 2 fosse perfetto per il controllo, continuiamo a sentire parlare di vizio occulto, continuiamo a sentir parlare di ogni genere di distrazione pur di non arrivare al nocciolo della questione, continuano a fare i girotondi intorno al vuoto di elementi per la discolpa degli imputati. Ci chiediamo come sia possibile continuare a sentire tali e tante oscenità di fronte alla morte di 43 vittime. Noi auspichiamo che il “modello Processo Morandi” che auspichiamo possa emergere dalle ceneri di quell’insieme di calcestruzzo bistrattato per anni ed anni, possa veramente essere qualcosa di cui andare fieri per il futuro, intanto continuiamo in silenzio a lavorare".