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In tutto 50 classi per 18 incontri: più di 1000 i ragazzi che quest’anno hanno partecipato alla seconda edizione del progetto scolastico di educazione civica “Hai mai visitato la Sala del Consiglio comunale?”, promosso dalla presidenza del Consiglio comunale
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di a.p.

GENOVA - In tutto 50 classi per 18 incontri: sono più di 1000 i ragazzi che quest’anno hanno partecipato alla seconda edizione del progetto scolastico di educazione civica “Hai mai visitato la Sala del Consiglio comunale?”, promosso dalla presidenza del Consiglio comunale di Genova e conclusosi con gli alunni della 5A della Scuola Borsi e la 2C della Scuola Cambiaso dell’Istituto Comprensivo di Quezzi


Un incremento del 30% rispetto alla prima edizione che dimostra l’interesse delle scuole genovesi (quarte e quinte classi della scuola primaria e prime, seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado) per la cosa pubblica. L’iniziativa, infatti, mira a coinvolgere gli studenti nella scoperta delle istituzioni locali, con l'obiettivo di accrescere la loro consapevolezza civica e la conoscenza delle procedure e delle funzioni del Consiglio Comunale.

Tra gli scranni della sala rossa, dopo la consueta visita a Palazzo Tursi e alle Sale Paganiane, i ragazzi hanno potuto simulare una seduta di question time, le interrogazioni a risposta immediata che i consiglieri rivolgono agli assessori nell’ora che precede l’apertura della seduta del Consiglio comunale. Lo sport è stato senza dubbio il tema principale di questa seconda edizione: dai campetti da basket alla manutenzione delle piscine, i giovani consiglieri hanno atteso le risposte degli altrettanto giovani assessori. Tutti soddisfatti per lo più, ma non sono mancati disappunti e rumors in sala, placati dall’intervento della campanella del presidente loro coetaneo.

"Questa seconda edizione ha registrato un +30% rispetto alla scorsa - ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale di Genova - siamo estremamente soddisfatti di questo risultato che dimostra l’interesse partecipativo delle scuole genovesi. Rimango ogni volta colpito dall’entusiasmo e dalla preparazione di questi ragazzi capaci di porre sempre al centro delle loro argomentazioni il bene comune. Devo ringraziare soprattutto gli insegnanti che hanno creduto nel progetto, dedicando il loro tempo e impegno per preparare gli studenti, sostenendoli e incoraggiandoli a partecipare attivamente. Grazie al loro entusiasmo e alla loro collaborazione, l'iniziativa ha potuto raggiungere risultati straordinari, coinvolgendo e appassionando sempre più i ragazzi. Per l'anno prossimo, intendiamo ampliare l'offerta con nuove iniziative legate a “Genova Città dell'Inno”. Ci piacerebbe includere la visita al Museo del Risorgimento e Istituto Mazziniano di Via Lomellini, dove è custodita la prima stesura dell'Inno di Mameli, celebrando così il legame profondo tra Genova e l'inno nazionale".

 

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