Decima puntata della nostra inchiesta su spiagge, canoni demaniali e concessioni (GUARDA QUI). Una voce fuori dal coro c’è e tira le orecchie anche a qualche collega balneare. Gestire uno stabilimento è fruire di un bene demaniale e va ricordato sempre, garantendo dei servizi alla comunità. Se questi poi si fanno pagare, talvolta anche profumatamente, è giusto considerarlo nel canone.
“Sono favorevole all’aumento dei canoni demaniali perché è giustissimo – spiega Andrea Carlini, storico balneare di Marinella –. Una volta quando c’erano le categorie ad ogni aumento dei prezzi si doveva garantire qualcosa di diverso: più distanza tra gli ombrelloni, docce e servizi, come, per esempio, la passerella di accesso al mare per disabili. Quello che spesso succede oggi è che anche una catapecchia fa i prezzi di prima categoria”.
“Rimprovero molti colleghi che si credono padroni del mare e della spiaggia chiudendo i passaggi. È controproducente fare così, ci si fa solo odiare. Noi siamo dei privilegiati che abbiamo una concessione, non siamo i padroni della spiaggia” conclude Carlini.
IL COMMENTO
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