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"Come abbiamo già più volte evidenziato il problema degli organici è una criticità che affligge tutto il territorio nazionale a causa delle conseguenze dei tagli trasversali che hanno colpito la Polizia negli ultimi 15 anni" dice il segretario del Siap
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GENOVA - "L’imminente arrivo di nuovi agenti provenienti dagli Istituti di Istruzione della Polizia di Stato per concludere l’iter formativo che gli assegnerà definitivamente in forza alla questura di Genova purtroppo non potrà incidere positivamente sulle gravi carenze organici che affliggono i Commissariati PS genovesi". Lo dice il segretario del sindacato dei poliziotti (Siap), Roberto Traverso.

"Come abbiamo già più volte evidenziato il problema degli organici è una criticità che affligge tutto il territorio nazionale a causa delle conseguenze dei tagli trasversali che hanno colpito la Polizia di Stato negli ultimi 15 anni con il blocco delle sanzioni, fenomeno che impedisce un regolare turn-over - continua -. Anche se adesso grazie nuovi bandi concorsuali le scuole della Polizia di Stato cominciano a sfornare da qualche anno nuovi agenti in prova il il saldo è ancora pesantemente negativo e purtroppo è molto difficile compensare la perdita di professionalità dovuta ai pensionamenti a causa del vuoto generazionale che si è creato a causa del suddetto blocco delle assunzioni".

"La situazione dei Commissariati P.S. è ulteriormente aggravata a causa delle scelte fatte dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza per affrontare il delicato momento storico internazionale che stiamo vivendo, concentrando le esigue nuove risorse a supporto del controllo del territorio, Digos e Squadre Mobili per dare una risposta all’innalzamento del livello di attenzione per il rischio terroristico e le infiltrazioni criminali sul territorio. L’ennesimo mancato rafforzamento dei Commissariati genovesi che, non dimentichiamolo mai restano gli unici presidi di sicurezza di prossimità garantiti dallo Stato nelle periferie insieme alle stazioni dei Carabinieri (che comunque non garantiscono l’apertura al pubblico dei propri uffici come fanno i Commissariati), determina l’assoluta necessità di ottimizzare la gestione delle risorse umane a disposizione attraverso una necessaria rimodulazione dell’attività svolta".

"Per questo diventa sempre più urgente formalizzare protocolli operativi chiari ma soprattutto formali tra Prefettura, Questura e Polizia Locale che vadano a normare le modalità tecniche che devono essere seguite per consentire alla polizia locale di accedere alle banche dati ministeriali che ad oggi in Italia non sono accessibili alle Polizie Locali per poter svolgere indagini. Attività che deve essere attentamente normata per evitare sovraccarichi di lavoro agli uffici della Polizia di Stato e quindi disservizi ai cittadini.

"Protocolli operativi che dovrebbero anche una collaborazione tra la Polizia Locale e le forze dell’ordine statali (Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza) per le attività di tipo amministrativo che sono fondamentali per migliorare la vivibilità delle periferie dove il degrado sociale e urbano alimenta l’insicurezza delle persone (per esempio la vasta gamma di controlli negli esercizi pubblici)".

"Come abbiamo già ribadito in altre occasioni se a Genova fossero stati sottoscritti i “Patti sulla sicurezza” tra il Sindaco ed il Prefetto - conclude -, previsti dal decreto Minniti-Orlando sicuramente i rapporti istituzionali sull’argomento sicurezza sarebbero basati su piattaforme tecniche utili ed efficaci e non, come oggi accade su iniziative politiche che purtroppo nulla hanno a che fare con le esigenze operative e quindi con le reali esigenze di sicurezza dei cittadini".